In occasione della prossima Giornata Mondiale dell'Alimentazione, 16 ottobre, segnalo lo spot di 30' prodotto da ACRA per sensibilizzare gli spettatori ad un consumo di cibo "più buono, più pulito e più giusto" in un'ottica di sovranità alimentare e di valorizzazione dell'agrobiodiversità.

Di seguito e in allegato un testo di presentazione dello spot che può vedere su YouTube all'indirizzo http://www.youtube.com/watch?v=C7HAU8sVoEQ&feature=share&list=PLB90ED8D28E417BEC.

Il suono di un registratore di cassa scandisce il passaggio di frutta e verdura dal nastro della cassa di un qualunque supermercato a un immaginario carrello della spesa. Peperoni, pomodori, patate, zucchine, lattuga sempre meno diversi tra loro. Basandosi solo su immagini e grafiche, lo spot racconta di un carrello sempre più povero di varietà, con alimenti sempre più omologati tra di loro, industrializzati, standardizzati per essere identificabili con un codice a barre.

Un'omologazione che soffoca l'agrobiodiversità, la biodiversità coltivata: scomparse dalle nostre tavole le centinaia di varietà che si coltivavano un tempo e che oggi non rispondono più alle necessità dell'industria agroalimentare. Centinaia di varietà che sono state ridotte alle due o tre disponibili sugli scaffali della grande distribuzione organizzata (tra le tante, lo spot si focalizza su alcuni dati allarmanti: perse il 90% delle varietà di mais, perse l'86% di varietà di mele).

La riduzione della varietà di frutta e verdura coltivate nei campi è inesorabile. Negli ultimi 20 anni abbiamo rinunciato a coltivare e consumare i 3/4 delle varietà che si coltivavano un tempo. Una perdita gravissima per la biodiversità coltivata, che è la prima garanzia per la qualità dell'alimentazione, ma anche un rischio ambientale (meno varietà coltivate vuol dire meno capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici e, quindi, più pesticidi e fertilizzanti chimici). Vuol dire anche meno saperi, quelli legati alla produzione e quello legati al consumo di alimenti ormai scomparsi. Vuol dire infine meno cura del territorio, meno paesaggio. Vuol dire meno diritti per chi il cibo lo produce e meno sicurezza per lo consuma.

In una parola, vuol dire meno sovranità alimentare che è il diritto imprescindibile di ogni popolo a produrre e consumare cibo in quantità e qualità adeguate. Cibo che rispetti e riaffermi le identità, i saperi specifici del territorio, il patrimonio ambientale tutelandolo per le generazioni future...

Giuseppe de Santis, desk sovranità alimentare ACRA:

"Abbiamo voluto questo spot per sensibilizzare i cittadini europei (lo spot sarà tradotto e distribuito in 12 paesi europei e nord africani coinvolti nel progetto "Farmers' seeds", ndr) ai diritti legati al cibo e ribadire che non si può affrontare il tema dell'alimentazione senza interrogarsi sulle questioni che la sovranità alimentare ci pone con urgenza. Ognuno di noi può fare qualcosa per riappropriarsi del diritto al cibo più buono, più pulito e più giusto semplicemente facendo la spesa?".

Cambiare è possibile. Ed è proprio sui consumatori che punta lo spot. Scegliere la diversità vuol dire consumare alimenti prodotti in prossimità, con metodi biologici e con un modello di agricoltura che possiamo definire contadina senza nostalgie bucoliche, ma per riaffermare una modalità di produzione più sostenibile e capace di garantire diritti, innovazione, sviluppo ed efficienza.

Lo spot è stato prodotto da ACRA nell'ambito del progetto "Good practices in sustainable agriculture and Food Sovereignty: developing an inclusive approach in fighting against poverty" finanziato dall'Unione Europea e con il contributo del Comune di Milano.

Matteo Ippolito
Settore comunicazione e fundraising
ACRA - Cooperazione Rurale in Africa e America Latina
Via Lazzaretto 3 - 20124 Milano
Tel  +39 02.36769218 / Mob +39 339.3554843 / Fax +39 02.2552270 / Skype: matteoippolito

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