BEIRUT - La Turchia ha bombardato la Siria, colpendo obiettivi militari siriani al confine tra i due paesi. La rappresaglia di Ankara è scattata mercoledì sera, dopo che cinque persone, tra cui una madre e le sue tre bambine, sono rimaste uccise e tredici ferite da colpi di mortaio sparati dalla Siria e caduti sul villaggio di Akcakale, nella provincia di Sanliurfa, Turchia sudorientale. Altri colpi sono stati sparati poi nella notte dalle postazioni turche. Secondo quanto riporta l'Osservatorio per i diritti umani siriano, sarebbero molti i soldati di Damasco uccisi.
Secondo una nota inviata al Parlamento, il governo turco ritiene che "l'azione
aggressiva" dell'esercito siriano sia diventata una seria minaccia alla sicurezza del Paese. Per questo, Ankara ha chiesto l'autorizzazione del Parlamento al dispiegamento di truppe turche fuori dai propri confini.
Numerosi soldati siriani sono rimasti uccisi la notte scorsa in seguito a bombardamenti dell'aviazione turca contro una postazione dell'esercito siriano nella regione Rasm al Ghazal, vicino alla città di Tal Abiad, al confine tra la Siria e la Turchia.
Secondo quanto riferisce l'emittente turca Ntv, radar turchi hanno individuato le postazioni da cui i razzi sono stati sparati sul territorio turco, e quelle postazioni sono state colpite. Domani il parlamento di Ankara discuterà della situazione e potrebbe autorizzare al governo a ordinare azioni militari in zone del territorio siriano a ridosso della frontiera comune.
Intanto sul fronte diplomatico, una riunione urgente della Nato si è svolta nella notte a Bruxelles su richiesta della Turchia in cui l'Alleanza atlantica ha chiesto lo stop immediato all'aggressione contro la Turchia. Il bombardamento "è una grave violazione delle leggi internazionali e costituisce un motivo di grande preoccupazione per tutti gli alleati, che lo condannano con forza", si legge in un comunicato diffuso al termine della riunione.