Il ministro dell'Economia nel corso dell'audizione sul Def nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato: "Urgente rilancio". Sulla scalata in Bankitalia: ''False insinuazioni, mai avrei allentato la vigilanza". ''Crescita? Servono meno tasse su lavoro e imprese''.
''L'attività economica dovrebbe riprendere a espandersi già nella prima parte del 2013, sia pure a ritmi molto contenuti, per poi portare a una graduale accelerazione nella seconda metà dell'anno''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, nel corso dell'audizione sul Def nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.bNel medio periodo, spiega il ministro, ''la crescita dell'economia si riporterà al di sopra del punto percentuale annuo grazie alla stabilizzazione del quadro economico e finanziario internazionale e all'effetto dei rilevanti interventi strutturali operati dal governo''. Nel 2014-2015 il pil crescerebbe rispettivamente dell'1,1 e dell'1,3%, ''riflettendo sia un miglioramento ciclico sia una ripresa della crescita potenziale del pil''. La minore crescita per il 2012 (-2,4%) ''è dovuta principalmente a una marcata contrazione della domanda interna e della variazione delle scorte'', afferma Grilli. Lo scenario sottostante il Def assumeva un attenuarsi, sia pure graduale, delle tensioni sui mercati finanziari. ''Tale scenario, pur pur condiviso nei mesi primaverili dai principali organismi internazionali, non si è realizzato''.
Secondo il ministro dell'Economia ''il perdurare di uno spread rilevante tra i tassi praticati dalle banche alla clientela italiana, rispetto a quanto avviene in Germania, e lo sfavorevole andamento della ricchezza finanziaria delle famiglie possono spiegare circa 5 decimi di punto di minore crescita'' rispetto alle previsioni del Def.
Per la parte rimanente ''ha inciso l'evento sismico, per circa un decimo di punto, e un insieme di fattori più difficilmente riconducibili a variabili economiche tra cui la caduta della fiducia di consumatori e imprese''.
"Soltanto di recente stanno delineandosi segnali di una maggiore stabilità finanziaria che dovrebbe portare, sia pur con un inevitabile ritardo, anche a una migliore performance dell'economia''. Ma, sottolinea Grilli, è urgente un rilancio: ''La perdurante situazione di crisi richiede un forte impegno da parte del Governo, per dare risposte concrete all'urgenza di rilancio dell'economia nel medio-lungo periodo ma anche nel breve''. ''La sfida da affrontare - sottolinea Grilli - è dunque come sollecitare le leve del sistema economico, operando scelte oculate, in grado di accrescere gia' nel breve periodo la la produttivita' del Paese''.
In ogni caso "la crescita è una parola magica che tutti vorremmo. Ma non abbiamo la bacchetta perché siamo sempre vincolati ai più e meno" per mantenere in equilibrio il bilancio. E le ''medicine'' somministrate al Paese attraverso le riforme ''sono indispensabili''. ''E' chiaro - aggiunge Grilli - che l'effetto di queste riforme e di interventi, soprattutto la tempistica e la velocità con cui potranno dare effetti positivi, dipende anche se il resto del sistema funziona. E un sistema monetaria che non funziona rallenta la risposta positiva''.