Il piano di creare un consiglio disciplinare per i banchieri olandesi, come per i medici e gli avvocati, "semina inquietudine nel settore", scrive Nrc Handelsblad. Nato da un'iniziativa della seconda camera (l'Assemblea nazionale), il progetto dovrà essere analizzato dal ministro delle finanze uscente Jan Kees de Jager, che il 24 settembre ha dichiarato di voler introdurre il giuramento obbligatorio al posto di quello attuale, facoltativo, e creare un consiglio disciplinare che possa infliggere sanzioni in caso di violazione dello stesso. Intervistato dal quotidiano, il giurista Edgar du Perron sottolinea che il progetto potrebbe contribuire a limitare alcune pratiche sospette:
Permetterebbe agli impiegati di banca di difendere le loro convinzioni davanti ai superiori [?]. Per esempio potranno dire "mi rifiuto di vendere questo prodotto, perché potrebbe comportare problemi [disciplinari]".
Tuttavia secondo Du Perron il provvedimento non basterà a evitare una nuova crisi:
L'autoregolamentazione di una professione è come chiedere a un macellaio di controllare la carne che vende. Inoltre le regole del consiglio disciplinare si riveleranno difficili da applicare soprattutto per i banchieri la cui attività può mettere in pericolo l'intero sistema finanziario, [?] come Jérôme Kerviel di Société Générale. Chi sono i loro clienti? Chi può presentare un esposto al consiglio?
In un editoriale il quotidiano definisce "logica" la proposta, pur esprimendo le sue riserve sulla "definizione del termine 'banchiere'". Inoltre sottolinea che l'accettazione del rischio è alla base della nostra attuale prosperità. In questo senso è meglio evitare che le conseguenze di questi rischi si ripercuotano sulla società, piuttosto che spingere il personale del settore [bancario] a rispettare un codice di comportamento. Una distinzione chiara tra banche di risparmio e banche d'investimento resta la soluzione migliore.