Il presidente interviene alla presentazione del rapporto Svimez 2012 sul Mezzogiorno.
"Urgente ripresa nel quadro dell'obbligato risanamento dei conti pubblici". Pesanti i dati relativi ad occupazione e crescita al sud. Disoccupazione reale al 25,6% nel 2011, più del doppio rispetto al centro-nord (10,6%). E il Pil nel 2012 nel Mezzogiorno sarà in calo del 3,5%, mentre quello nazionale ripiegherà del 2,5%.
Crescita ed equità sociale: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolinea l'urgenza di una ripresa, obiettivo da perseguire "nel quadro dell'obbligato risanamento dei conti pubblici, attraverso una politica di rigore che deve coinvolgere tutti i ceti sociali, a cominciare dai più abbienti". In un messaggio inviato al presidente dello Svimez, Adriano Giannola, in occasione della presentazione del rapporto 2012, il capo dello Stato ricorda anche la necessità di mobilitare il Mezzogiorno come risorsa e la piaga della disoccupazione giovanile.
Napolitano esprime preoccupazione per i dati relativi all'andamento dell'occupazione in tutte le aree del Paese, in patticolare per il Mezzogiorno e le generazioni più giovani. "E' pertanto evidente", sottolinea, "l'urgenza di operare per la ripresa di uno stabile processo di crescita, il cui conseguimento resta imprescindibilmente legato anche alla piena mobilitazione di tutte le risorse economiche e sociali del Meridione".
La politica del rigore, per il presidente, deve coinvolgere tutti i ceti sociali, a partire da quelli più agiati, ed è necessario "un più forte impegno dell'Unione europea, per sostenere investimenti strategici quali quelli relativi alla formazione delle risorse umane, alla ricerca, alla innovazione ed a qualificati interventi infrastrutturali".
La grande preoccupazione espressa dal Capo dello Stato per il lavoro è motivata dai dati emersi alla presentazione
del rapporto, molto pesanti: al Sud, più di un abitante su quattro è disoccupato. E tenendo conto degli abitanti del Sud che, nei sei mesi precedenti all'indagine, non hanno ricercato attivamente un lavoro, si arriva ad un tasso di disoccupazione reale che, nel 2011, ha toccato quota 25,6%, più del doppio rispetto a quello del Centro-nord (10%).
Drammatici anche i dati relativi alla crescita: nel 2012 il Pil del Mezzogiorno sarà in calo del 3,5%, i consumi del 3,8% e gli investimenti del -13,5%. Il Pil nazionale, invece, ripiegherà del 2,5% grazie al risultato del Centro-Nord (-2,2%).