Altre scosse nell'eurozona.

E' partito questa mattina lo sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati ellenici del settore pubblico e privato, Adedy e Gsee, per protestare contro il piano di austerita' di oltre 11,5 miliardi di euro, il primo dall'insediamento del nuovo governo di coalizione di Antonis Samaras.

Incrementano le perdite in avvio di contrattazione le Borse europee, in scia
al tonfo delle piazze asiatiche e di Wall Street, appesantite dai dubbi espressi dal governatore della Fed di Philadelphia sull'efficacia delle misure di stimolo decise dalla banca centrale americana e dalla preoccupazione per la situazione in Spagna
e Grecia.

Atene, sciopero generale

E' partito questa mattina lo sciopero generale di 24 ore indetto dai sindacati ellenici del settore pubblico e privato, Adedy e Gsee, per protestare contro il piano di austerita' di oltre 11,5 miliardi di euro, il primo dall'insediamento del nuovo governo di coalizione di Antonis Samaras lo scorso giugno. Alle 11.00 manifestazione nella centrale piazza di Pedion Tou Areos, mentre a piazza di Omonia il Pame, il sindacato vicino al partito comunista, tiene una dimostrazione di dissenso.

Allo sciopero aderiscono tutte le categorie del paese: impiegati statali, lavoratori dell'erario e delle dogane, lavoratori delle autonomie locali, liberi professionisti e
commercianti.

Nei giorni scorsi erano stati i media locali e nazionali a dar voce alla protesta contro il pacchetto di tagli alla spesa pubblica, indispensabile affinche' il governo riceva la nuova tranche di aiuti internazionali. Lop sciopero di quotidiani, settimanali, siti web ed emittenti radiotelevisive il 24 settembre ha paralizzato l'informazione, denunciando lo "smantellamento" del contratto nazionale di lavoro.

Madrid, aiuti dietro l'angolo

"Posso assicurare al 100% che, ove ve ne sarà bisogno", la Spagna "chiederà un
nuovo piano di salvataggio", ma solo se "i termini degli eventuali aiuti lo consentiranno", ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy in un'intervista al Wall Street Journal in occasione della 67esima Assemblea generale delle
Nazioni Unite.

Altri tagli

Il governo di Madrid adotta in giornata una legge di bilancio che potrebbe prevedere nuove misure di austerity e su cui incombe l'ombra del salvataggio internazionale del paese. Il giorno dopo la finanziaria, Madrid diffondera' i risultati dell'audit da cui sapremo di quanti soldi ha bisogno la Spagna per salvare il suo sistema bancario.

Dei 100 miliardi di euro stanziati da Bruxelles Madrid finora ha lasciato intendere che ne utilizzera' 60. A quel punto probabilmente si capira' meglio se Madrid intende richiedere o meno un intervento della Bce per l'acquisto di bond. Il primo
passo comunque sara' la finanziaria, che il governo si appresta a varare domani e che dovrebbe contenere circa 39 miliardi di euro tra tagli alla spesa e aumenti fiscali.

A caccia di soldi

Tra il 2012 e il 2014 la Spagna avrà bisogno di rastrellare sui mercati oltre 150 miliardi di euro per finanziare il suo bilancio: 61 quest'anno, 39 nel 2013
e 50 nel 2014. Tra le misure di austerita' in cantiere per il 2013 ci sono 15 miliardi di euro di aumenti fiscali, di cui 7 miliardi provenienti dalle regioni, che gestiscono la sanità e la scuola. Altri risparmi arriveranno dall'abbassamento dei sussidi di disoccupazione, dal congelamento delle assunzioni nel settore pubblico e dal taglio delle spese sociali. Il governo ieri ha lasciato intendere che a novembre l'aumento indicizzato delle pensioni ci sara', ma e' probabile che sara' seguito da un'accelerazione della riforma previdenziale, che prevede l'innalzamento dell'eta'
pensionabile.

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