Entro il 2015 la lingua di Internet non sarà più l'inglese ma il cinese.
La Broadband Commission for Digital Development, organismo dell'Unione europea preposto allo sviluppo delle reti veloci, ha pubblicato la sua prima istantanea dello stato di diffusione della banda larga in tutto il mondo, paese per paese.
Lo studio valuta l'espansione dell'Internet veloce e il progresso nel conseguimento degli obiettivi fissati dalla Commissione nel 2011 per spingerne l'adozione. Nel documento viene fornita la classifica relativa all'impatto economico, alla penetrazione, alla politica nazionale in materia di banda larga, all'accesso individuale e alle abitazioni collegate, in base ai dati raccolti in 177 paesi.
Il rapporto è stato reso pubblico in occasione della sesta riunione della Commissione, che si è tenuta pochi giorni fa a New York, in concomitanza con la 67a Assemblea generale delle Nazioni Unite. La ricerca è stata presentata dal Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, che ha definito la banda larga una «tecnologia di trasformazione che ha il potenziale per stimolare progressi nei tre pilastri dello sviluppo sostenibile: prosperità economica, inclusione sociale e sostenibilità ambientale».
Il rapporto registra una forte crescita nell'accesso alla Rete da parte delle famiglie, anche se l'uso individuale continua a rimanere indietro. Gli analisti Itu ritengono, in particolare, che la banda larga mobile possa rivelarsi la piattaforma giusta per tornare in pista: «le reti a banda larga e dei servizi stanno trasformando il nostro modo di vita e la Commissione si impegna a garantire che i benefici siano a disposizione di tutti» ha detto Hamadoun Touré, segretario generale del'Itu, l'ufficio dell'Unione internazionale per le Telecomunicazioni.
Il rapporto rileva, inoltre, un forte spostamento linguistico attualmente in corso on-line. Se i tassi di crescita attuali continuano, si legge nel rapporto, il numero di utenti che accedono a Internet prevalentemente in cinese supererà gli utenti di lingua inglese entro il 2015.
Si prosegue, poi, nel delineare una varietà di modi in cui la banda larga potrà migliorare la vita delle persone in tutto il mondo, in ambito sanitario, della formazione a distanza, dei nuovi sistemi di pagamento, del lavoro femminile e per promuovere l'innovazione e l'acquisizione di nuove competenze. Si rafforza anche una chiara necessità di una leadership politica per facilitare la diffusione della banda larga: oggi circa 119 paesi hanno un piano nazionale dedicato.
Il rapporto completo «Lo stato della banda larga 2012», realizzato in base ai dati statistici ricavati da interviste, contributi e materiale di supporto fornito da più di 20 esperti e dalle loro organizzazioni, è consultabile online (in formato Pdf) sul sito della Broadband Commission http://www.broadbandcommission.org/Documents/bb-annualreport2012.pdf.
(Agb)