TARANTO - Dopo la bocciatura dei custodi giudiziari arriva anche quello della Procura sul piano di interventi da 400 milioni presentato dall'Ilva. Il no dei custodi era arrivato perché le misure erano apparse inadeguate a garantire l'abbattimento delle emissioni inquinanti.

E mentre la Procura dice no, sindacati e lavoratori protestano. Circa 300 lavoratori degli impianti dell'area a caldo avrebbero deciso di scioperare e manifestare all'esterno della direzione dell'Ilva, secondo fonti sindacali. Protestano contro la decisione, smentita, dell'azienda di spegnere le luci e a interrompere l'erogazione dell'acqua nei reparti sequestrati.

Secondo l'Ilva, infatti, non è stata presa nessuna iniziativa per la fermata degli impianti. Attualmente l'azienda starebbe producendo, secondo gli ultimi dati del presidente Bruno Ferrante, 22.000 tonnellate di ghisa al giorno. Ma dovrebbe essere imminente una ?frenata' per assecondare le disposizioni impartite dai custodi giudiziari il 17 settembre scorso, cioè lo stop dell'altoforno 1 e delle batterie coke 5 e 6. Per fermare l'altoforno occorreranno circa tre mesi. Per fermare i forni delle batterie circa 15 giorni.

Il segretario nazionale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, ha spiegato: "C'è fermento in fabbrica, c'è molta agitazione. Qualcuno vorrebbe che i lavoratori lasciassero i reparti per andare a protestare. Noi siamo completamente estranei a una iniziativa di questo genere. Siamo un'organizzazione sindacale che usa buon senso e cervello anche quando lotta".

Anche Donato Stefanelli, segretario provinciale della Fiom Cgil, dice: "In azienda c'è molta agitazione. I capi stanno istigando alla rivolta contro la magistratura e i sindacati stanno dicendo cosa fare. Come Fiom riteniamo che si debbano fare quanto prima assemblee con tutti i lavoratori per far partire la vertenza nei confronti dell'Ilva, che deve smetterla con il gioco d'azzardo che sta facendo, con questa guerriglia giudiziaria che non ci interessa, e deve cacciare fuori i soldi per fare un vero piano di risanamento".

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