Dal 10 aprile 2014 non saranno più commercializzabili una serie di dispositivi al mercurio per usi industriali e professionali.
Dal 10 aprile 2014 non saranno più commercializzabili una serie di dispositivi al mercurio per usi industriali e professionali. Lo ha statuito l'UE con un nuovo regolamento - pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di oggi - che va a modificare Reach (quello del 2006 concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche).
Il regolamento del 2006 (alla voce 18a dell'allegato XVII) vieta la commercializzazione di termometri per la misurazione della temperatura corporea, nonché di altri dispositivi di misura contenenti mercurio destinati alla vendita al grande pubblico. Prescrive alla Commissione di esaminare la disponibilità di alternative affidabili e più sicure, che siano tecnicamente ed economicamente realizzabili, per gli sfigmomanometri e gli altri dispositivi di misura contenenti mercurio utilizzati nel settore sanitario e per altri usi industriali e professionali. Sulla base di tale esame - o non appena siano disponibili nuove informazioni su alternative affidabili e più sicure per gli sfigmomanometri ed altri dispositivi di misura contenenti mercurio - la Commissione può presentare, una proposta legislativa per estendere le restrizioni anche agli sfigmomanometri e agli altri dispositivi di misura utilizzati nel settore sanitario e per altri usi professionali e industriali, al fine di eliminare gradualmente il mercurio nei dispositivi di misura ogniqualvolta ciò sia tecnicamente ed economicamente realizzabile.
L'Agenzia ha preparato un fascicolo proponendo una restrizione all'uso del mercurio in alcuni dispositivi di misura per applicazioni industriali e professionali, settore sanitario (incluso i barometri contenenti mercurio, igrometri, manometri, sfigmomanometri, estensimetri usati con pletismografi, tensiometri, termometri e altre applicazioni termometriche non elettriche, dispositivi di misura al mercurio per la determinazione del punto di rammollimento e picnometri). E ha dimostrato la necessità di un intervento a livello dell'Unione per affrontare il rischio che l'impiego del mercurio in tali dispositivi comporta per la salute umana e l'ambiente.
Anche se sono ormai disponibili dispositivi di misura che non contengono mercurio che presentano un rischio minore di quello posto dal mercurio per la salute umana e l'ambiente il nuovo regolamento dispone alcune deroghe al divieto. Per esempio per gli sfigmomanometri contenenti mercurio impiegati negli studi epidemiologici (attualmente in corso fino al loro completamento per non modificare il metodo di misurazione impiegato); per i termometri destinati esclusivamente a prove da effettuare in funzione di norme che richiedono l'uso di termometri al mercurio; per i dispositivi di misura al mercurio di valore storico che possono essere considerati oggetti di antiquariato o beni culturali.
E poiché il mercurio è necessario come punto di riferimento nella scala internazionale delle temperature del 1990 viene accordare una deroga senza limiti di tempo per le celle a punto triplo contenenti mercurio usate per calibrare i termometri a resistenza di platino.
Mentre per i porosimetri, per gli elettrodi di mercurio impiegati nella voltammetria e per le sonde al mercurio impiegate per determinare la tensione di capacità non viene proposta alcuna restrizione dato che non vi sono per il momento alternative.
Il mercurio e i suoi componenti sono estremamente tossici per gli esseri umani, gli ecosistemi e la fauna selvatica. Elevate dosi di mercurio possono rivelarsi mortali per gli esseri umani, e dosi relativamente ridotte possono avere gravi effetti negativi sullo sviluppo neurologico, sul sistema cardiovascolare, il sistema immunitario e l'apparato riproduttivo. Il mercurio è considerato un inquinante globale e persistente che circola, sotto diverse forme, in aria, acqua, sedimenti, suolo e biota. Può modificarsi nell'ambiente e mutarsi in metilmercurio, la sua forma più tossica.
Il metilmercurio si deposita e si concentra soprattutto nella catena alimentare acquatica, ponendo a rischio in particolare la fauna e gli esseri umani che consumano grandi quantità di pesce e molluschi. Il metilmercurio supera rapidamente la barriera placentare e quella cerebrale inibendo lo sviluppo mentale potenziale anche prima della nascita. L'esposizione delle donne in età fertile e dei bambini desta pertanto gravi preoccupazioni. Il mercurio e i prodotti della sua degradazione, principalmente il metilmercurio, destano le stesse preoccupazioni delle sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche (sostanze PBT), e hanno proprietà di trasporto a lunga distanza.
L'impiego di dispositivi di misura al mercurio, molto diffuso in Europa, comporta il potenziale rilascio di mercurio nell'ambiente durante tutto il loro ciclo di vita, e contribuisce alle emissioni totali di mercurio e dunque anche all'esposizione ambientale degli esseri umani e delle altre specie.
Per questo la Strategia comunitaria sul mercurio ha dato risalto alla necessità di ridurre i livelli di mercurio nell'ambiente e quelli dell'esposizione umana, e ha proposto come obiettivi - tra gli altri - di ridurre l'entrata in circolazione del mercurio diminuendo l'offerta e la domanda, di ridurre le emissioni di mercurio e di garantire la protezione contro le emissioni di mercurio. Tanto che qualora esistano alternative praticabili, i prodotti contenenti mercurio dovrebbero essere progressivamente eliminati, con l'obiettivo finale di eliminarli gradualmente tutti.