Pazzi

La situazione delle donne lavoratrici nelle fabbriche tessili cambogiane non é molto diversa da quella delle loro colleghe in Pakistan, dove la scorsa settimana in due diversi incidenti sono morte piú di 300 persone.

Negli ultimi mesi sono stati diversi gli scioperi che hanno coinvolto le operaie delle fabbriche tessili: le loro richieste sono quelle di un ambiente piú sicuro, maggiormente ventilato e pulito, meno ore di lavoro e uno stipendio piú alto. In tutti i casi l'intervento della polizia ha messo fine alle proteste, ma non al malcontento delle scioperanti, spesso costrette a portare con sé sul luogo di lavoro i figli piú piccoli perché nessuno é in grado di farsene cura, esponendoli quindi a dei grossi rischi per la loro salute e la loro crescita.

Ai.Bi., insieme a Unicef e a Card (Council of Agricultur and Rural Development), sta portando avanti in questi mesi un progetto proprio per capire meglio qual é la situazione dei bambini presenti nelle fabbriche e quali sono le condizioni di lavoro a cui sono sottoposte le donne. Al termine del progetto, previsto per la fine di ottobre, sará possibile fare una panoramica piú accurata e completa della presenza femminile e infantile nelle ditte tessili di Phnom Penh, cosí da poter poi avanzare dei progetti per rendere questi luoghi di lavoro non solo piú salubri, ma soprattutto maggiormente a "misura di bambino".

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni