Nel giro di pochi anni residenza e casa sono diventati nuovi criteri di esclusione, subdoli e pervasivi. A danno principalmente dei migranti, ma non solo. Lo abbiamo visto con le ordinanze creative dei comuni leghisti, che introducevano requisiti surreali per ottenere l'iscrizione anagrafica (e che dopo un tot di tempo venivano sempre rimosse, perché  incostituzionali, ma nell'immediato riuscivano a creare puntualmente  confusione e dolore) e lo abbiamo visto con le trafile sempre più complicate legate alle certificazioni di idoneità allogiativa. La situazione oggi è aggravata ulteriormente dalla crisi che ha reso difficile, se non impossibile,  pagare l'affitto o onorare i mutui per un numero sempre più elevato di persone. E' emergenza casa, in tutta Italia.

Per questo è molto significativo quel che sta accadendo a Brescia, dove è nato un comitato, composto prevalentemente da migranti, che si sta attivando in modo capillare e articolato per sostenere chi rischia di restare senza un tetto, non solo fermando gli sfratti ma soprattutto facendo da pungolo presso le istituzioni per trovare quelle soluzioni alternative previste dalla legge in Italia e in Europa.  Daniele Piacentini ce ne parla nell'inchiesta di apertura, che amaramente intitoliamo, Casa dolce Casa e che tocca anche altri punti nevralgici: i terremotati per i quali non è stato possibile trovare ancora un'alternativa alla tendopoli e che sono, guarda un po', quasi tutti migranti e gli sgomberi che continuano a colpire rom e sinti,  in spregio alle convenzioni internazionali e nonostante sia stata riconosciuta l'illeggittimità della cosidetta "Emergenza Nomadi" (che, nel 2008, aveva aperto la strada a innumerevoli interventi arbitrari da parte delle amministrazioni).

Torniamo, in questo numero, a occuparci delle vittime di tratta. Lo facciamo raccontando di una sentenza che ha reso giustizia a 17 ragazze nigeriane e, soprattutto, ha fatto avere loro un consistente e reale risarcimento economico. Prima d'ora non era mai successo. I burattinai erano riusciti a non farsi mai toccare nel loro affetto più caro: il denaro.  Sempre su questo tema vi proponiamo anche un approfondimento sulla prostituzione indoor, che sfugge alla vista e ai controlli e dunque anche alle offerte di aiuto, e un breve scritto, lucido e tagliente, apparso sul blog Femminismo a Sud. Riguarda Michela, la ragazza rumena picchiata e bruciata a Roma e che adesso lotta tra la vita e la morte, ignorata dall'opinione pubblica (evidentemente ci sono femminicidi di serie A e altri di serie B) e strumentalizzata dalla politica. Lo abbiamo trovato assolutamente condivisibile e abbiamo deciso di pubblicarlo.

La sanatoria 2012 intanto è ufficialmente cominciata. Ancora da Brescia, la città della protesta sulla gru, ci arriva un documento realizzato dagli immigrati autorganizzati che evidenzia i punti critici di questo provvedimento. Da Verona invece giunge una "piccola" , clamorosa vicenda di razzismo istituzionale ai danni dei rom, non ancora in atto ma in progettazione. Ci auguriamo che la nostra segnalazione possa contribuire ad arginarla.

Su questo numero ospitiamo il racconto scritto in prima persona da Gabriella Ghermandi che ci introduce a un tema importante per la nostra storia e la nostra cultura ma costantanemente rimosso, quello della musica etiope negli anni del colonialismo italiano (potrete averne un assaggio cliccando sull'articolo). Ghermandi sta lavorando per il suo recupero e la sua diffusione attraverso una produzione dal basso che invitiamo tutti a sostenere. Vi segnaliamo ancora, nella rubrica letture meticce, una bella intervista al premio Nobel Toni Morrison raccolta a Mantova durante Festivaletteratura.

Buona lettura e buon inizio settimana!

Stefania Ragusa

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