Amnesty International ha espresso apprezzamento per il voto con cui l'11 settembre il Parlamento europeo ha approvato (con 568 sì, 34 no e 77 astensioni) un nuovo rapporto sul ruolo avuto dall'Europa nelle multiple violazioni dei diritti umani, torture e sparizioni incluse, avvenute nel contesto del programma Cia di rendition e detenzioni segrete di persone sospettate di terrorismo.
"È un eccellente risultato. Un rapporto ampiamente condiviso dai parlamentari di tutti i gruppi politici rappresenta un segnale potente su una questione che Amnesty International indica come urgente da anni. Rimane tuttavia molto da fare. Vogliamo che i governi agiscano concretamente e cessino di aggirare le loro responsabilità" - ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee.
Nessuno stato membro dell'Unione europea ha ancora rispettato l'obbligo legale di svolgere indagini approfondite ed efficaci sul ruolo avuto nei programmi della Cia. Nonostante negli ultimi giorni l'associazione Reprieve abbia rivelato nuove informazioni su voli delle rendition in arrivo e in partenza dalla Lituania, le autorità di questo paese continuano a rifiutare l'apertura di un'indagine penale su due centri segreti di detenzione della Cia operanti nel 2002 e nel 2004.
Il rapporto adottato dal Parlamento europeo s'incentra su tre paesi che noti o sospettati per aver ospitato centri segreti di detenzione della Cia: Lituania, Polonia e Romania. In Polonia, l'inchiesta in corso ha fatto piccoli passi avanti ma il procuratore si rifiuta di fornire informazioni adeguate. La Romania smentisce qualsiasi coinvolgimento nei programmi della Cia, compresa la presenza di un centro segreto di detenzione, sulla cui esistenza non intende indagare nonostante siano emerse prove credibili. Informazioni emerse dai registri aerei e da altre fonti nel 2011 e 2012 implicano anche Danimarca e Finlandia, i cui governi però non intendono indagare. Nel luglio di quest'anno, nell'ambito dell'Esame periodico universale delle Nazioni Unite, la Finlandia ha respinto una raccomandazione in cui le si chiedeva di indagare approfonditamente sul suo ruolo nelle rendition, processare le persone coinvolte e risarcire le vittime.
Amnesty International ha contribuito all'esito del voto con una campagna, denominata "Togliamo il lucchetto alla verità in Europa", nel corso della quale migliaia di firme sono state inoltrate al presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.