COVIP non sarà cancellata. ma il tesoro-pensioni fa gola.

Giù le mani dai risparmi previdenziali. Almeno per ora. Suona più o meno così la sventata aggregazione della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione) e dell'Isvap (Istituto di vigilanza sulle assicurazioni) nel nuovo organismo Ivarp, prevista da decreto legge 6 luglio 2012, n. 95 sulla spendig review. L'ente che sovrintende i fondi di previdenza complementare resta invece fuori dai giochi. La revisione del decreto, convertito in Parlamento il 31 luglio ed entrato in vigore il 15 agosto, ha portato alla riformulazione dell'articolo 13, prevedendo che sarà la sola Isvap a essere cancellata e a passare sotto Banca d'Italia, dando vita all'Ivass (Istituto di vigilanza sul settore assicurativo).

Si tratta dell'ennesima marcia indietro del Governo, sebbene in questo caso non appaia un dietrofront indotto da lobby di potere. Al momento dell'annuncio della cancellazione della Covip, infatti, erano state notevoli le polemiche e le perplessità. L'ente garantiva e garantisce una piena auto-sostenibilità, il che eliminava obiettivi di risparmio. I timori riguardavano il fatto che i fondi pensioni sono una riserva di liquidità importante per il sistema finanziario e per i grandi progetti infrastrutturali. Qualcuno evidenziava che le assicurazioni sono controparte dei fondi pensione contrattuali nella gestione patrimoniale, nell'erogazione delle rendite, nella prestazioni accessorie. Essendo banche e assicurazioni azioniste di Banca d'Italia, su Via Nazionale aleggiava la scomoda ipotesi di conflitto di interessi.

Sul piano infrastrutturale, a fine 2011, gli enti previdenziali, sia pubblici sia privati, erano proprietari del 22 per cento del patrimonio dei fondi immobiliari. Una quota di rischio già enorme posta sulle spalle dei pensionati. Ma questa quota ancora non vede la partecipazioni dei grandi fondi negoziali (che hanno in cassaforte 25 miliardi). Il che significa che questi ultimi hanno oggi la chance di giocare un ruolo cruciale negli investimenti sul territorio. Per il rilancio del Paese. I tesoro delle pensioni oggi fa gola a molti. La cosa migliore è garantirgli quanto meno l'attuale livello di indipendenza.

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