Durante i 3 giorni della campagna, oltre 40.000 operatori addetti alle vaccinazioni - tra personale della sanità pubblica, delle organizzazioni partner e di associazioni locali di volontariato - si recheranno di casa in casa in ogni comunità locale del paese, per somministrare il vaccino antipolio a tutti i bambini sotto i 5 anni e una dose di vitamina A - fondamentale per rafforzare il sistema immunitario dei bambini e prevenire la cecità infantile - a circa 4,9 milioni di bambini della stessa fascia d'età.
Nel Sud Sudan gli operatori sanitari garantiranno anche il monitoraggio della malattia causata dal "verme di Guinea".
«La tutela della salute dei bambini deve andare al di là di ogni possibile divergenza politica tra le comunità», ha affermato Chaiban, esortando le comunità locali a garantire la sicurezza degli operatori sanitari addetti alle vaccinazioni: «E' fondamentale che, nelle zone dove continuano i combattimenti, sia garantito accesso sicuro agli operatori per le vaccinazioni e che ai genitori sia permesso di far vaccinare i loro bambini».
Le modalità di somministrazione del vaccino antipolio - due gocce per via orale - rendono le operazioni di vaccinazione estremamente semplici e hanno permesso a UNICEF e OMS di formare allo scopo numerosi volontari locali.
Durante il 2006, diverse campagne di vaccinazione di entità minore di quella appena avviata hanno permesso la vaccinazione di oltre 1,3 milioni di bambini in Darfur. Nessun caso di polio è stato registrato in Sudan dal giugno 2005 e già nel 2004 il paese era a un passo dall'essere dichiarato "libero dalla polio".
Dal momento che molti bambini vivono in aree difficilmente raggiungibili e che sono alti i rischi di contagio da oltre confine, a causa degli spostamenti delle popolazioni sfollate, le Giornate nazionali di vaccinazione costituiscono una fondamentale integrazione dei servizi di vaccinazione di routine, soprattutto in un paese in cui le infrastrutture sanitarie risultano in molte regioni inadeguate.
L'UNICEF Italia sostiene con un progetto di raccolta fondi ad hoc - 'Aiutare i bambini vittime della guerra' - sia il generale processo di pacificazione del paese sia i programmi d'emergenza dell'UNICEF per l'assistenza agli sfollati, l'istruzione, la protezione dell'infanzia, l'accesso all'acqua potabile e a servizi igienici, il supporto nutrizionale e l'assistenza sanitaria, di cui le campagne di vaccinazione costituiscono una componente fondamentale.