TRIESTE - Mogli, fratelli, cugini e cognati dei consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia potranno di nuovo ricevere soldi per le proprie società. E' stata abolita la legge che lo impediva.
Come scrive Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, la legge era stata varata nel 2000 dalla giunta di centrodestra, e stabiliva che non era "ammissibile la concessione di incentivi di qualsiasi tipo a fronte di rapporti giuridici instaurati, a qualunque titolo, tra società, soci, ovvero tra coniugi, parenti e affini sino al secondo grado": insomma, niente incentivi se c'erano rapporti di parentela.
Ma nel luglio scorso, approvando l'ultimo assestamento di bilancio prima delle regionali del 2013, l'attuale maggioranza, sempre di centrodestra, ha deciso di "alleggerire" il divieto, e ha inserito due righe in cui è scritto che "tra gli organismi indicati non sono ricompresi quelli culturali, di volontariato e di promozione sociale privi di finalità di lucro".
Due righe passate nell'indifferenza generale, della stampa (anche considerato il fatto che erano state inserite alle 3 di notte) e persino dell'opposizione di centrosinistra.
Ma in Friuli Venezia Giulia questo divieto saltato non è proprio secondario? Basta ricordare, tanto per citare uno dei casi riportati da Stella, l'indagine aperta sui 400.000 euro versati con un appalto a trattativa diretta, senza gara, a Radio Rtl 102,5 per "un mese di promozione turistica grazie a una postazione volante in piazza Ponterosso con interviste e collegamenti".
Un appalto "già nel mirino della magistratura che mesi fa ha mandato degli avvisi di garanzia all'assessore leghista Federica Seganti, all'ex direttore di Turismo Fvg, Andrea Di Giovanni e a Massimo Lombardo, amministratore unico della ?Alan Normann Comunicazioni srl' e a sua moglie Valentina Visintin, cotitolare col marito dell'agenzia che si è occupata della cosa ma soprattutto capo segreteria dell'assessore Seganti".