Beni alimentari

I prezzi dei beni alimentari di base potrebbero raddoppiare nei prossimi 20 anni, rispetto al livello registrato nel 2010. Ciò principalmente a causa dei cambiamenti climatici e della moltiplicazione degli eventi estremi ad essi associati (siccità, inondazioni o uragani).

A lanciare il nuovo allarme sui prezzi del cibo è l'organizzazione Oxfam, che in un rapporto pubblicato questa mattina sottolinea come gli effetti del surriscaldamento globale siano stati sottostimati: in particolare proprio le condizioni meteorologiche, che potrebbero rivelarsi decisamente sfavorevoli all'agricoltura.

Il rischio, infatti, è che le perdite di colture possano raddoppiare. Così, ad esempio nell'Africa australe, il climate change potrebbe essere responsabile di una crescita del 120% del costo medio del mais e di altri cereali secondari: un sacco di farina da 25 chilogrammi potrebbe passare da 18 a 40 dollari.

Il rapporto, intitolato "Extreme Weather, Extreme Prices", è stato redatto con il supporto dell'Istituto di Studi sullo Sviluppo dell'università inglese del Sussex. 

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