di Gabriella Meroni

Cosa ne pensano il presidente Usa e il suo sfidante su terzo settore, fisco e politiche sociali? Come cambierà il non profit americano da novembre in avanti? Ecco qualche ipotesi. E una certezza: i due candidati non sono d'accordo su niente

Obama contro Romney, a tutto campo. Il presidente Usa e il suo sfidante la pensano davvero in modo molto diverso su tutto, ma in modo particolare sul terzo settore e le politiche sociali. Philanthropy.com ha cercato di mettere in fila tutte le loro differenze, ed ecco il risultato.

Cosa ha fatto (personalmente) nel terzo settore

OBAMA

Quando viveva a Chicago è stato direttore della non profit Developing Communities Project, organizzazione che collaborava con le diverse chiese in progetti contro la povertà. E' stato presidente dell'Illinois Project Vote, associazione che incoraggiava la partecipazione elettorale dei cittadini neri a basso reddito, e membro del board di altre tre associazioni, tra cui la Chicago Annenberg Challeng, che si prefigge di migliorare la scuola pubblica.

Donazioni: Obama e la moglie hanno donato oltre 172mila dollari a diverse charity nel 2011 (il 22% del loro reddito personale).

ROMNEY

Ha presieduto il comitato organizzativo delle Olimpiadi invernali di Salt Lake City nel 2002, e presiede attualmente la Tyler Charitable Foundation, da lui fondata, che eroga microprestiti ad altre charities. Negli anni 90 ha prestato servizio nel board di City Year (associazione giovaniile simile agli Americorps) e di Points of Light Foundation, associazione che finanzia start up di giovani imprenditori.

Donazioni Romney e la moglie hanno donato 4 milioni di dollari nel 2011 (il 19% del loro reddito personale).

Cosa ha fatto da presidente OBAMA

Ha firmato l'Edward M. Kennedy Serve America Act, provvedimento che punta a portare i membri degli AmeriCorps da 75mila a 250mila entro il 2017.

Ha promosso il Social Innovation Fund, fondo che finanzia i progetti delle organizzazioni non profit e sostiene la formazione interna.

Ha creato il White House Office of Social Innovation and Civic Participation, unità speciale interna alla Casa Bianca per la promozione del volontariato, e il White House Council for Community Solutions, una sorta di Osservatorio composto da leader del non profit che redige annualmente un rapporto sullo stato del terzo settore.

Ha presentato una proposta di legge che consentirebbe alle organizzazioni non profit di partecipare maggiormente al sistema sanitario.

Ha limitato le possibilità per i lobbisti del non profit di accedere alla pubblica amministrazione, cosa che gli viene rimproverata da alcuni  attivisti.

Ha istituito il Promise Neighborhoods program, che finanzia progetti di comunità portati avanti da associazioni e fondazioni nei quartieri disagiati, stanziando a questo scopo 60 milioni di dollari. Il programma ha finanziato finora 20 progetti.

Ha sostenuto la proposta di realizzare un grande piano di finanziamenti nazionali (previsti 787 miliardi di dollari) a favore del non profit, del servizio civile nazionale, delle arti, della sanità, dell'edilizia popolare, di Medicaid e dei servizi sociali.

Ha proposto di limitare gli sgravi fiscali sulle donazioni dei contribuenti (persone singole) con reddito superiore a 200mila dollari annui (250mila in caso di reddito familiare) per contrastare il deficit dello Stato, attirandosi le critiche di molti esponenti del terzo settore.

Cosa ha fatto da governatore ROMNEY

Ha sostenuto e fatto approvare una legge in materia sanitaria che è considerata un modello a livello nazionale. Secondo questa normativa la maggior parte dei cittadini del Massachusetts devono dotarsi di un'assicurazione sanitaria, versando una piccola sovrattassa per permettere la copertura anche a chi non può pagarsela perché ha un reddito troppo basso.

Nel 2003 firmò, con altri 43 governatori, una lettera aperta diretta al presidente Bush perché sostenesse finanziariamente gli AmeriCorps.

Ha sostenuto la candidatura della moglie Ann come membro del White House Office of Faith-Based and Community Initiatives, una speciale commissioni che si occupa di garantire finanziamenti alle organizzazioni religiose che si occupano di solidarietà sociale.

Cosa farà su fisco, finanziamenti e non profit se sarà ancora presidente OBAMA

Ha annunciato che dovrà aumentare le tasse per far fronte al deficit dello Stato. Toglierà gli sgravi introdotti da Bush per i redditi superiori ai 250mila dollari annui (200 mila se persone fisiche).

Niente più sgravi fiscali sulle donazioni fatte dai contribuenti con redditi alti. I redditi sopra il milione di dollari saranno tassati al 30%. Saranno mantenute le tasse sulla proprietà immobiliare, con aliquote più alte.

Continuerà a finanziare il Planned Parenthood, programma di salute riproduttiva che contempla anche l'aborto. Via libera a finanziamenti federali anche alle associazioni pro choice.

Proporrà un ritocco al rialzo al budget del National Endowment for the Arts and National Endowment for the Humanities, il fondo che finanzia le arti e la cultura.  

Sosterrà gli aiuti internazionali allo sviluppo, proponendo di innalzare del 2% lo stanziamento degli Usa in questo settore.

Servizio civile: si è opposto alla chiusura della Corporation for National and Community Service, anche se ha proposto di chiudere due dei suoi programmi e di aumentare il budget solo del 1,3%.

Povertà: nessun taglio ai programmi di lotta alla povertà e ai servizi sociali. La riforma sanitaria che porta la sua firma allargherà la base dei cittadini che potranno entrare nell'assicurazione statale Medicaid. Prevista invece una riduzione al budget dei Community Services Block Grants, una sorta di agenzia per il  microcredito urbano.

Cosa farà su fisco, finanziamenti e non profit se sarà presidente ROMNEY

Romney ha promesso che taglierà le tasse, portando l'aliquota massima dal 35 al 28%, pur limitando le agevolazioni per i redditi più alti in una misura ancora non specificata. Abolirà la tassa sulle proprietà immobiliari.

Il suo piano di rientro dal deficit prevede un taglio lineare della spesa federale per arrivare all'obiettivo del 20% del Pil. Contando sulla ripresa dell'economia, ha promesso di tagliare il budget dello stato di 500 miliardi l'anno fino al 2016. Imporrà un tetto massimo di spesa per Medicaid.

Taglierà i finanziamenti a Planned Parenthood e alle associazioni che praticano l'aborto, anche se ha promesso di non intervenire sulle associazioni con dirigenti pro choice. Stop ai finanziamenti federali alle associazioni abortiste americane che operano fuori dagli Usa e stop anche ai fondi per i programmi pro choice delle Nazioni Unite.

Ha annunciato "significative riduzioni" al budget del fondo nazionale per le arti e la cultura e al sistema di finanziamento radiotelevisivo pubblico.

Aiuti internazionali: la filosofia di Romney è nota, e privilegia le donazioni private ai fondi pubblici per le organizzazioni che si occupano di cooperazione. Tuttavia non ha specificato in quale modo metterà in pratica questa sua visione.

Povertà: Romney è convinto che "la libertà di impresa ha aiutato molte più persone a uscire dalla povertà di qualsiasi iniziativa statale".

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