Ricerca di Contribuenti.it: per il "corredo scolastico" gli italiani spenderanno meno che in passato. E verrà riproposto il 74% di cartelle, quaderni, penne e quant'altro, già usato fino al giugno scorso: prima era il 56%. In pratica 7 studenti su 10 riciclano tutto quello che possono. Il motivo?  Il 57% del campione lo fa per ristrettezze economiche.

Leonardo Sabbatini

Con il rientro a scuola che si avvicina è il momento di pensare al "corredo scolastico". Mamme e papà sono già alla ricerca di tutto l'occorrente necessari ai loro bambini: quaderni, penne, colori, astucci e zainetti. Secondo l'indagine del Centro Studi e Ricerche Sociologiche "Antonella Di Benedetto" di Krls Network of Business Ethics Center redatto per conto di "Contribuenti.it Magazine" dell'Associazione Contribuenti Italiani, il 74% di zaini, quaderni, penne, astucci e altri oggetti di uso comune usati nei precedenti anni verranno riciclati nel nuovo anno scolastico 2012-2013.

Lo studio di Krls Network of Business Ethics ha preso in considerazione dieci oggetti tra zaini, astucci, penne, colori, quaderni, dizionari, divisa, cestini per la merenda, stivali e giubbini da pioggia. Dall'inchiesta di "Contribuenti.it Magazine", su come si comporteranno i consumatori per l'acquisto del "corredo scolastico", è emerso che gli italiani tendono sempre più a riciclare beni, anche usati, passando dal 56% dello scorso anno al 74% di quest'anno. In pratica 7 studenti su 10 riciclano tutto quello che possono. Un aumento considerevole registrato all'inizio dell'anno scolastico 2012/2013 pari al 18%. Ma per quale ragione quest'anno si riciclerà il "corredo scolastico"? Il 57% del campione lo fa per ristrettezze economiche, il 22% per combattere il caro vita, l'11% per abitudine ed il 10% perché teme lo spesometro dell'Agenzia delle Entrate.

Insomma, gli studenti italiani anziché conservare i beni non utilizzati nello sgabuzzino o nella propria cameretta, quest'anno hanno ben pensato di riciclarli.
Napoli, Aosta, Pescara, Rimini, Roma, Firenze, Udine, Verona, Prato e Campobasso sono le città dove si ricicla di più, con percentuali intorno all' 80%, mentre Milano, Imperia, Torino, Genova, Bologna, Terni, Rieti, Salerno, Potenza e Caserta sono tra le città dove il riciclo si attesta vicino al 70%.

«Di fronte alla crisi economica - spiega Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani - gli studenti reagiscono sfoderando tutta la creatività italiana, la stessa che in altri momenti ha dato lustro al Made in Italy. A volte basta una piccola modifica per riciclare un prodotto - continua Carlomagno - Più volte è capitato di gettare via prodotti in ottimo stato solo per esigenze consumistiche».

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