"La vostra azienda - scrive Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente - ha cominciato a introdurre alcune misure volte a ridurre i residui di pesticidi nei cibi freschi venduti nei supermercati Lidl in Germania. Ha adottato un esteso sistema di controlli di qualità e un nuovo standard aziendale che riduce i residui di pesticidi in prodotti freschi a un terzo degli attuali limiti massimi di legge stabiliti in Germania e ha cominciato a vendere alimenti freschi e del commercio equo Fair Trade in tutta la rete tedesca. Ci rivolgiamo a Lei per chiedere l'applicazione di queste misure e standards anche nei supermercati LIDL presenti nel nostro paese". Residui di pesticidi si trovano nei prodotti alimentari al di sopra del limite legale in tutti i paesi europei e per molti diversi prodotti di origine vegetale. Rappresentano una preoccupazione rilevante per i consumatori in relazione ai rischi alimentari e ambientali che comportano. Per questo motivo, in Italia, da anni Legambiente lavora su questo tema, compilando il rapporto annuale Pesticidi nel Piatto e stimolando la produzione di prodotti vegetali convenzionali privi di residui chimici attraverso la campagna Legambiente per l'Agricoltura Italiana di Qualità. Fondate le preoccupazioni: dai dati di Pesticidi nel Piatto 2006, il 46% della frutta e il 15,5% della verdura del nostro paese è contaminato da residui chimici, e in molti casi sullo stesso prodotto sono presenti residui di più principi chimici. Ma sul mercato, l'alternativa c'è. L'Italia è leader in Europa per le produzioni biologiche e la lotta integrata, e da tempo sono in vendita vegetali e derivati, sia biologici che non, privi di residuo chimico.

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