Anticipazioni Mensile Valori (settembre 2012)

Su Valori di settembre pericoli e vantaggi della "decrescita", che alcuni auspicavano "felice" prima della crisi internazionale. Un modello economico che domani potrebbe essere imposto al Pianeta dalla realtà e attraversare tutte le funzioni e i servizi, trasformando dal profondo le società più avanzate come oggi le conosciamo. A vantaggio di chi? Troppi i dubbi cruciali su temi di enorme portata: redistribuzione della ricchezza, occupazione, stato sociale... E le risposte necessarie a tradurre la teoria in pratica complessiva e sostenibile ancora deboli o assenti. Ecco tutte le anticipazioni al numero in uscita...

Non solo frutti marci ma anche qualche prospettiva inedita scaturisce dalla crisi sistemica che sta destrutturando il modello di sviluppo capitalistico. Qualcuno - e non solo gli aficionados del tema - comincia a parlare di "decrescita" economico-finanziaria e l'argomento viene scandagliato in questi giorni a Venezia, in un convegno internazionale. Se, come intitoliamo il dossier di questo numero, sarà "Decrescita forzata" non è ancora dato sapere, ma resta la preoccupazione per una soluzione che alla fine possa comportare "Decrescita per tutti, crescita solo per pochi", acuendo ulteriormente le disuguaglianze sociali.

Le teorie della decrescita potrebbero tuttavia guidarci dolcemente verso "Il Medioevo prossimo futuro", magari evitando le peggiori conseguenze dello spreco forsennato di risorse planetarie che alimenta il nostro attuale stile di vita. Certo è necessario un colpo di reni. Bisogna guardare a chi predica "Poca teoria, molta pratica. La decrescita secondo i Gas" è già stata messa in atto, infatti, ed è semmai la teoria che non risponde all'interrogativo più rilevante: "Lavoro e decrescita possono coesistere?". Perché i livelli occupazionali e di reddito in caduta libera vanno stabilizzati, magari puntando su un nuovo patto sociale che garantisca le persone dall'avere meno "Ricchezza sì, ma un po' per tutti". E poiché il mantra dei governi di tutto il mondo sembra essere "Abbasso il welfare",  non basta un fiorire di iniziative locali per salvare i "Beni comuni in (de)crescita" a compensare le nubi nere che si addensano.

La FINANZA ETICA potrebbe insomma portare qualche beneficio concreto e indicare una strada: in molti, perlopiù fuori dall'establishment bancario, ne sono convinti. Ma che siano in minoranza è dimostrato dal perdurante fascino - e dal volume ancora in crescita - di prodotti speculativi come i "Derivati, un Titanic da 6 trilioni di euro" sul quale non ci saranno mai scialuppe sufficienti per tutti. Anche secondo Paul "De Grauwe: «Se l'Europa preferisce suicidarsi...»" bisogna sperare in una rapida inversione di rotta e, intanto, gonfiare almeno il salvagente. Perché quando i capitali preferiscono investire sul naufragio "Chi finanzia l'economia sana?".

Economia sana che è innanzitutto ECONOMIA SOLIDALE: agricoltura biologica e imprese sociali, green economy e tecnologie pulite... E allora, siamo sicuri che "Trivella libera vuol dire sviluppo?". Il governo italiano dei tecnici lo crede, ma forse, in una visione più ampia, bisognerebbe invece pensare che proprio "Le attività umane prosciugano il Pianeta" e il modo in cui viviamo, e ci nutriamo, va rimodulato, a partire dai modelli di produzione: è un fatto che oggi mangiamo una "Carne insostenibile per l'ambiente e l'economia". Ed è quindi un buon segno per l'economia locale e per l'impiego oculato del territorio "La riscoperta dei fagioli (grazie alla crisi)", settore nazionale di valore e stimolo a salvaguardare la biodiversità, puntando su un alimento trasformatosi "Da carne dei poveri a cibo dei ricchi". "Meno risorse, più innovazione" può allora - o forse deve... - diventare la parola d'ordine per fare impresa che funzioni: quella capitalistica è bene che se ne ricordi, quella sociale sta provando a impararlo.

Tanto più se guardiamo al livello INTERNAZIONALE, dove ben altre distorsioni addirittura... luccicano: lo slogan secondo cui "Un diamante è per la vita" fa a pugni infatti con la conduzione di una filiera estrattiva in cui la morte non entra di rado. Le multinazionali padrone del gioco hanno provato a lucidare i propri gioielli con il panno della responsabilità sociale d'impresa, aderendo al "Kimberly process, un traguardo a metà" che mostra purtroppo tutti i suoi limiti sulla nostra "Mappa. I siti più brillanti nel mondo" parlano infatti di molti interessi e fiumi di denaro, ma talvolta dimenticano la geografia dei diritti umani e della democrazia. Ci si consoli almeno davanti al grande schermo, sgranocchiando pop-corn... ma attenzione: al "Milano Film Festival. Arrivano i Delta boys", con un cinema della realtà che, tra giornalismo e arte dell'immagine, svela le vite di chi combatte le corporations occidentali - ancora loro! - per il controllo dello sfruttamento del petrolio sul fiume Niger. Dove l'acqua non è più dolce per nessuno.  

QUESTO E MOLTO PIÙ DI QUESTO SU VALORI DI SETTEMBRE 2012: LEGGERLO NON VI DECRESCERÀ RIPORTANDOVI AI SOSPIRATI 20 ANNI, MA VI AIUTA AD ARRIVARE PREPARATI AI PROSSIMI 50, 60, 70...

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