Trovati oltre quaranta cadaveri ammanettati.

Oltre 140 morti a sud della città dove sono in corso bombardamenti. I ribelli: «È stata una rappresaglia».

Ancora una strage di donne e bambini. Le forze governative siriane hanno bombardato una cittadina a sud di Aleppo uccidendo una ventina di civili, tra cui otto bambini e nove donne. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria citando testimoni locali. In serata il bilancio dei morti è salito a 147. Ed è orrore per il ritrovamento di 42 cadaveri ammanettati ad Ariha, nella provincia di Idlib. Il bombardamento ad Aleppo sarebbe stata, secondo i ribelli, una rappresaglia per la cattura da parte dei ribelli del vicino aeroporto militare, avvenuta nella mattinata di giovedì. L'artiglieria governativa infatti sta bombardando l'aeroporto militare di Dhuhur, a sud di Aleppo, in parte controllato dai ribelli anti-regime.

IL PARAGONE CON LA BOSNIA - E secondo una testimone la guerra in Siria sarebbe peggiore di quella in Bosnia di 20 anni fa. Questo il racconto di una 33enne bosniaca Dzenana Abas, fuggita dal Paese arabo e tornata a Sarajevo insieme ad altri 35 connazionali. La donna, con il marito Mahmud e i quattro figli, ha camminato per otto giorni da Aleppo per raggiungere la Turchia. Da Istanbul la famiglia ha poi preso un aereo per arrivare in Bosnia e oggi raccontato di essere rimasta bloccata ad Aleppo per giorni, mentre gli aerei siriani bombardavano il loro quartiere. La 33enne sopravvisse all'assedio di Sarajevo del 1992-95, ma giura che quanto ha visto ad Aleppo è «oltre il credibile». Sono circa mille i bosniaci ancora bloccati in Siria, per la maggior parte donne sposate con siriani.

ALTRI MORTI - Intanto, secondo il Centro di documentazione delle violazioni in Siria, altri venti vittime odierne sono state identificate: sei sono cadute nella regione di Homs, cinque in quella di Daraa e altrettante a Damasco e dintorni, quattro a Idlib e una a Hama. Mentre il bilancio dei morti della giornata di mercoledì è di 128 persone uccise, tra cui 77 civili. E nel frattempo nuovi scontri sono divampati all'alba fra l'esercito siriano e i ribelli a est e a sud di Damasco. Spari dell'esercito sono stati uditi nel quartiere di Qaboun (est), secondo il Consiglio generale della rivoluzione siriana. Scontri con mitragliatrici e carri armati si sono verificati nel quartiere di Tadamoun (sud). Nella provincia di Deir Ezzor, nell'est del Paese, i ribelli hanno bombardato il quartiere generale della Sicurezza militare nella città di Boukmal.

I SOLDATI MORTI - Sull'altro fronte più di 8mila soldati e membri delle forze di sicurezza siriani sono stati uccisi dall'inizio della crisi in Siria, in particolare nei combattimenti contro i ribelli. Lo ha affermato il direttore dell'ospedale militare Teshrin a Damasco. «La stima è che circa 8mila soldati e membri delle forze di sicurezza siano stati uccisi dall'inizio della crisi» negli ultimi diciassette mesi, ha affermato il responsabile sanitario. La media è di quasi 500 morti al mese, 15 al giorno.

Redazione Online

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