30 agosto 2012 -  Torniamo a parlare di Siria e vi proponiamo il testo redatto dalla Piattaforma Ong Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo con proposte e indicazioni di percorso per porre fine alla violenza e trovare una soluzione di pace.

PIATTAFORMA ONG ITALIANE IN MEDIO ORIENTE E MEDITERRANEO

In Siria 19 mesi fa sull'onda della Primavera Araba,che ha portato alla caduta di regimi autocratici e dittatoriali che resistevano al potere da decenni,iniziava una vasta mobilitazione per la cancellazione delle leggi di emergenza e a favore di radicali riforme per la democratizzazione del Paese. Da una parte la severa repressione con la quale il governo siriano ha fronteggiato quel movimenti,dall'altra le pesanti ingerenze di alcuni Paesi della Regione, hanno contribuito a inasprire lo scontro, che oggi il Comitato Internazionale della Croce Rossa definisce una guerra civile a tutti gli effetti.

L'impatto di questo sanguinoso conflitto sul Paese è stato devastante: 180.000 i rifugiati censiti dall'ACNUR (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati) in Libano, Turchia, Giordania ed Iraq, circa 1 milione e mezzo gli sfollati all'interno del Paese, un'economia in ginocchio con la lira siriana che ha perso il 70% del suo valore.

Le organizzazioni non governative italiane operanti nella Regione che aderiscono alla Piattaforma delle Ong Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo esprimono la loro profonda preoccupazione per il destino di un'intera popolazione braccata da violenze che si intensificano di giorno in giorno. Solo una soluzione politica del conflitto aprirà alla popolazione della Siria la prospettiva di un futuro pacifico, nel quadro di uno Stato unitario e democratico, evitando la sua frantumazione e il suo smembramento e le ripercussioni inevitabili di tensioni in tutta l'area.

Nell'immediato, la protezione della popolazione civile e il libero accesso delle organizzazioni umanitarie agli sfollati e ai rifugiati è un obbligo che il diritto internazionale impone venga rispettato dalle autorità siriane e da tutte le parti coinvolte nel conflitto.

Fino ad oggi, l'assistenza umanitaria alla popolazione siriana vittima delle violenze, in patria o rifugiata nei Paesi vicini, è molto limitata e il piano umanitario delle Nazioni Unite è ancora scarsamente finanziato. Le Ong italiane in questi mesi hanno lavorato in Libano, Giordania, Iraq con fondi propri e internazionali per garantire protezione, assistenza e supporto ai rifugiati, agli sfollati e alle comunità che con enormi sacrifici li accolgono.

Nel suo intervento sulle pagine del quotidiano 'La Repubblica' del 23 agosto il Ministro degli Affari Esteri italiano Giulio Terzi ha annunciato l'attivazione di una 'task force' per affrontare insieme l'intervento diplomatico e quello umanitario in Siria, dando precise indicazioni sull'agenda politica del nostro Paese.

La Piattaforma delle Ong Italiane in Medio Oriente e Mediterraneo, pur accogliendo positivamente la volontà del nostro Governo di non porre più indugi all'intervento,

    sottolinea la necessità oggettiva e indispensabile di garantire piena imparzialità, neutralità e indipendenza della sfera dell'azione umanitaria nell'assistenza a rifugiati, sfollati e comunità coinvolte nel conflitto, negando ogni subordinazione all'agenda politica delle istituzioni. E' inoltre indispensabile la garanzia di un'effettiva attenzione e l'impegno del nostro Governo alla tutela della sicurezza dei civili assistiti e delle operatrici e operatori umanitari attivi nell'area, particolarmente importante vista la complessità della crisi siriana e la sua ripercussione nei Paesi vicini

    chiede un coordinamento tra tutti gli attori italiani istituzionali e della societa' civile impegnati nel contribuire alla soluzione pacifica del conflitto e a fornire i necessari aiuti umanitari alle vittime civili, con la convocazione da parte della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero Affari Esteri, di concerto con il Ministero per la Cooperazione e l'Integrazione, del Tavolo istituzionale per il Medio Oriente e Mediterraneo

    auspica che le scelte per gli aiuti di emergenza ai civili siriani siano definite in un quadro generale di coerenza e rispondenza ai bisogni effettivi delle popolazioni sfollate e rifugiate, di concerto con gli organismi internazionali attivi nella Regione

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