La volatilità dei prezzi dei beni alimentari non si arresterà nel prossimo futuro, e anzi continuerà a condizionare i mercati globali per parecchio tempo. A lanciare l'allarme è Xavier Beulin, presidente della FNSEA, il principale sindacato agricolo francese. Il dirigente ha spiegato, in un'intervista rilasciata al quotidiano Le Figaro, che - nell'immediato - il mantenimento di prezzi alti per l'approvvigionamento di prodotti agricoli provocherà nuove ripercussioni anche sui costi di altri beni alimentari, come ad esempio le carni di pollo e di maiale.
A partire dalla metà di giugno, infatti, la pesante siccità che ha colpito le colture di mais americano (che rappresentano circa la metà del mercato mondiale), unita alle solite pratiche speculative, ha provocato un brusco calo dei raccolti. Una situazione simile viene registrata anche per quanto riguarda il grano proveniente dal mar Nero.
Per questo Beulin ha lanciato un appello alla grande distribuzione, affinché eviti di far pesare troppo la situazione sui prodotti finali. «In futuro, anche a causa dei cambiamenti climatici, dovremo abituarci ad una forte volatilità dei prezzi. Ormai alcune variazioni giornaliere superano perfino quelle che eravamo abituati a vedere in un intero anno», ha aggiunto il sindacalista, riprendendo un pensiero recentemente sottolineato anche dal direttore generale della FAO, José Graziano da Silva.