Soddisfatto anche Ronchi (FSS) per il quale è necessario sviluppare un progetto organico.
Il Ministro dell'Ambiente presenta il piano con cui procedere alla riconversione in chiave green del nostro Paese, un processo chiesto dall'Europa e ormai inderogabile.
Un percorso che oltre a decarbonizzare l'economia, porterà l'Italia alla crescita, alla competitività e dunque alla green economy. È questo il punto di arrivo del piano che il Ministro dell'Ambiente Clini ha presentato al Consiglio dei Ministri dello scorso giovedì 23 agosto, una strategia che nel quadro di riferimento europeo riuscirà a garantire uno sviluppo sostenibile al nostro Paese. Cinque i punti cardine individuati da Clini: decarbonizzazione dell'economia italiana, sicurezza del territorio, recupero e valorizzazione delle aree industriali dismesse in zone urbane soggette a bonifica, gestione integrata dei rifiuti e delle risorse idriche. Nessun coniglio dal cappello, in definitiva, ma una serie di misure già indicate dal Ministero dell'Ambiente delle quali sentiamo parlare da mesi, oggi ancora orfane di quelle procedure che dovrebbero renderle operative soprattutto a causa, ha spiegato il Ministro, dei "conflitti di competenza sollevati dai funzionari delle amministrazioni concertanti".
Soddisfatto della strategia anche il Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile (FSS), Edo Ronchi, consapevole di quanto i Paesi, come la Germania, che puntano sulla green economy stiano avendo una maggiore crescita economica e convinto che le proposte del Ministro debbano essere condivise dal Governo. Significativi in questa direzione saranno gli "Stati Generali delle rinnovabili", attesi per il prossimo novembre, durante i quali le numerose organizzazioni di imprese aderenti potranno avanzare e sviluppare un progetto organico di sviluppo della green economy italiana.