Clamorosa protesta dei lavoratori della Carbosulcis. Chiedono che il governo finanzi un progetto di riqualificazione della struttura. "Si va ad oltranza, ormai il Sulcis è in guerra".
CAGLIARI - Circa 40 minatori della Carbosulcis si sono asserragliati ieri sera a 373 metri di profondità nella la miniera sarda di Nuraxi Figus, a Gonnesa, nel Sulcis. Gli operai chiedono al governo lo sblocco di un progetto di rilancio della produzione. Si tratta di un finanziamento da 200 milioni di euro in collaborazione con l'Enel per realizzare nell'impianto un deposito di stoccaggio per l'anidiride carbonica. All'ingresso della miniera tre cumuli di carbone appena estratto impediscono l'accesso alle auto. Da ieri notte in miniera si entra solo a piedi.
Questa mattina alle 7 i lavoratori hanno svolto la prima assemblea informativa davanti alla lampisteria (lo stabile dove vengono consegnate le lampade per raggiungere il sottosuolo) per spiegare lo stato della vertenza. "Chiediamo che la politica dia risposte, senza il bando internazionale nessuno può darci certezza, senza il progetto integrato siamo tutti rovinati", ha detto il rappresentante della Rsu Stefano Meletti. "Le squadre turniste - ha aggiunto - continuino a dare la presenza, abbiamo bisogno di tutelare gli impianti e dobbiamo difenderli, noi dobbiamo mantenere la miniera viva".
A dare solidarietà agli occupanti il deputato Pdl Mauro Pili. "Ho sperato sino alla fine che questo gesto estremo venisse evitato, ma l'arroganza del governo e dell'Enel, che in tutti i modi si stanno contrapponendo al "progetto integrato miniera-centrale-cattura stoccaggio C02", ha superato ogni limite". "La lotta durissima che attende i lavoratori della Carbosulcis - ha esortato il parlamentare - non deve restare isolata ma deve trovare senza infingimenti il sostegno di tutte forze politiche e istituzionali".
L'occupazione arriva a pochi giorni dal vertice che si terrà al ministero dello Sviluppo economico per la 'vertenza Sulcis' per le aziende in crisi: venerdì prossimo la Regione insieme ai sindacati incontrerà il governo per Alcoa, Eurallumina, Portovesme srl e Carbosulcis. "Si va ad oltranza, ormai il Sulcis è in guerra. Il carbone è strategico, l'alluminio pure. Non si può pensare di chiudere le fabbriche senza colpo ferire", spiegano i lavoratori in lotta.