Mercoledì 29 agosto verrà presentata in articolato la proposta di riforma della legge 184/1983 sull'adozione internazionale, studiata da Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, ente autorizzato alle adozioni internazionale.Sei i punti focali della proposta di legge:
- una riforma culturale che permetta di passare dal criterio di selezione a un principio di accompagnamento delle coppie aspiranti, prima, durante e dopo l'adozione;
- una riforma dell'iter burocratico, che, come nei maggiori Paesi europei, dev'essere di natura amministrativa: per ottenere l'idoneità non bisogna passare per i Tribunali dei Minori;
- la riduzione dei costi di adozione, da ottenere sfoltendo il sovrannumero di enti autorizzati e innescando economie di scala, così da arrivare alla completa gratuità per le fasce meno abbienti;
- l'adozione internazionale inserita nella politica estera dell'Italia, da ottenere trasferendo l'autorità centrale presso il Ministero degli Affari Esteri e dotando gli ambasciatori di competenze sulle adozioni;
- l'adozione dei minori con bisogni speciali estesa anche alle persone single;
- le accoglienze innovative, da introdurre in Italia con la legalizzazione dell'adozione del nascituro, con il riconoscimento della kafalah, con la promozione dell'affido internazionale per i minori dei Paesi in emergenza umanitaria.
Un momento importante: dopo il lancio del Manifesto di Ai.Bi. "Oltre la Crisi, più famiglie e più adozioni", che ha suscitato polemiche, per la prima volta la proposta di riforma verrà esposta in un confronto tra operatori dell'accoglienza, famiglie adottive e parlamentari. Seguirà un dibattito aperto.
La discussione avrà luogo a Monte Colombo mercoledì 29 agosto, durante il Convegno Internazionale "Oltre l'aborto, la speranza nell'abbandono" organizzato da Ai.Bi., evento di primo piano nel panorama della cultura dell'accoglienza.Marco Griffini, presidente di Ai.Bi., dichiara: «La presentazione che ci accingiamo a fare introduce uno dei momenti culminanti del processo di risanamento del sistema adottivo avviato dalla nostra Associazione.
Intendiamo affrontare la crisi: per superarla occorrono riforme, capaci di produrre nuova cultura dell'accoglienza e nuovo welfare».
Per informazioni: Ai.Bi.
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