Sul tavolo di Monti le proposte dei ministri per rilanciare il Pil.
Via alla "fase due" con un Consiglio dei ministri che si preannuncia lungo tutta la giornata, al termine del quale non si attendono provvedimenti specifici. Ma la riunione di domani condizionerà fortemente i futuri interventi dell'esecutivo per il rush finale di legislatura.
Mario Monti, appena rientrato a Roma dalle brevi vacanze in montagna, ha convocato i suoi ministri con un ordine del giorno preciso: «L'aggiornamento del programma di Governo con particolare riferimento alla crescita». A cui si associano interventi per far ripartire le assunzioni nel settore dell'Istruzione. Una sorta di «brainstorming», viene spiegato. Tutti avranno l'occasione di presentare «proposte ed idee» per la crescita ma poi dovranno superare il vaglio di «fattibilità», anche economica, dei loro progetti.
L'ipotesi è quella di un «dibattito aperto», utile ad avere «una visione d'insieme». Ogni ministro potrà indicare «le sue priorità» ma queste andranno «incastrate» con quelle degli altri dicasteri in «un piano strategico più ampio». Probabile perciò che, dopo l'intervento di apertura del premier, tocchi ai ministri economici prendere la parola e subito dopo a tutti gli altri per presentare delle «proposte di massima». È il motivo per il quale la riunione di domani si preannuncia lunga e non sono previsti documenti finali. Il compito più difficile dovrebbe spettare al ministro Vittorio Grillo, responsabile dell'Economia. Tutti le proposte, infatti, dovranno essere «fattibili dal punto di vista dei costi». Il metodo sarà quello della condivisione delle «priorità di governo».
Per questo alcune dichiarazioni rilasciate in questi giorni anche da esponenti ministeriali potrebbero risultare ridimensionate dopo la verifica della possibilità di attuazione. Attenzione particolare ai giovani. Il piano che il governo si appresta a varare non conterrà «misure eclatanti», ma piuttosto «mirate, territoriali, minute, misure microeconomiche e non una quantità eccessiva di risorse, ma che dovranno essere spese bene», ha spiegato il ministro del Lavoro Elsa Fornero parlando a "Radioanch'io". La tassazione sul lavoro «è troppo alta», ha aggiunto Fornero impegnandosi nell'ambito del governo a portare avanti e «argomentare» tale istanza. «Questa dovrebbe essere la prima aspirazione di un ministro del Lavoro - ha detto - me ne assumo la responsabilità, insieme all'equilibrio dei conti».
Monti intende ascoltare tutti, e che tutti i ministri ascoltino i loro colleghi per avere un «quadro generale» degli interventi realizzabili e della tempistica necessaria per l'attuazione. Proprio su questo punto è probabile che nel corso della riunione si faccia un ulteriore focus. In ambienti governativi, infatti, si è constatata la necessità di «accelerare l'operatività dei provvedimenti già varati». Non è possibile, viene spiegato, che siano necessari 6-7 mesi perché i decreti dell'esecutivo abbiano reale attuazione. Sono tempi frenetici per il premier.
A fine mese, il 29 settembre, Monti andrà a Berlino dove incontrerà il Cancelliere Angela Merkel per fare il punto sulla crisi e sui progressi italiani. Ovvio un riferimento alle politiche europee di intervento sugli spread. Non basta, infatti, impegnarsi in Italia ma anche in Europa. Anche perché, come sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, «i mercati tardano a riconoscere i meriti dell'Italia. Anche se poi finalmente la verità va sempre avanti. Le ingiustizie non possono durare per troppo tempo». Il 5 settembre per Monti sarà poi la volta dell'incontro a Palazzo Chigi con i vertici di Confindustria. Nulla a che fare con ipotesi di concertazione, comunque. Sono tempi tiratissimi per il governo e per Monti. Si inizia domani e la stagione estiva sarà veramente finita.