di Riccardo Noury

Mazen Darwish,direttore del Centro siriano per l'informazione e la libertà d'espressione, è stato deferito ad un tribunale militare segreto, che non consente la presenza di avvocati o diosservatori né consente ricorsi. L'uomo, 40 anni, è stato arrestato insieme a 13 colleghi e due visitatori nel corso di un raid contro il Centro siriano per l'informazione e la libertà d'espressione (Scm). Secondo quanto riportato ad Amnesty International, uomini in divisa, che si ritiene appartenessero alle forze di sicurezza, hanno fatto irruzione nella Scm il 16 febbraio 2012.

Le forze di sicurezza hanno arrestato le 16 persone che si trovavano nell'edificio in quel momento, portando con sé computer, telefoni cellulari e tutti i file, che si ritiene contenessero informazioni riservate relative al lavoro dell'Scm. Secondo quanto riportato da uno dei detenuti rilasciati, tutti gli arrestati sono stati trasportati al Centro per la sicurezza a Damasco, dove si ritiene che Mazen Darwish e gli altri sette uomini siano ancora detenuti, apparentemente senza accusa né processo.

Dal giorno del suo arresto, Mazen Darwish è stato detenuto in condizioni di sparizione forzata. Le autorità siriane si rifiutano di fornire alla famiglia e al suo avvocato qualsiasi informazione sul luogo della sua detenzione e sulle sue condizioni di salute, malgrado le numerose richieste.

Otto dei colleghi arrestati con Mazen sono attualmente sotto processo davanti a un tribunalemilitare. Durante le udienze, il giudice ha ripetutamente invitato l'Air Force Intelligence a presentare Mazen Darwish come testimone, ma la sua richiesta non ha avuto alcun seguito. Durante l'ultima udienza, il 6 agosto, il giudice ha ricevuto una lettera dell'Air Force Intelligence in cui si affermava che Mazen Darwish non poteva presentarsi come testimone in quanto era in procinto di essere trasferito a un tribunale militare segreto.
   
Secondo le informazioni ricevute da Amnesty International, le udienze del tribunale segreto sono condotte da militari e nessuna rappresentanza legale, né alcun testimone, sono autorizzati a partecipare. Le sentenze non sono impugnabili. La data dell'udienza rimane segreta.

AI considera Mazen Darwish un prigioniero di coscienza, detenuto unicamente a causa del suo pacifico esercizio del diritto alla libertà di espressione e di associazione e per il suo lavoro presso la Scm.

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