Commerzbank e altri tre istituti tedeschi, sulla spinta delle critiche dell'opinione pubblica, hanno deciso di sospendere alcune operazioni legate a prodotti agricoli.

Gli istituti di credito tedeschi sembrerebbero aver perso parte del loro appetito speculativo, almeno per quanto riguarda le operazioni finanziarie legate ai mercati agricoli.

Secondo quanto riportato dall'agenzia France-Presse, la scelta delle banche della prima economia europea costituirebbe una risposta alle pesanti critiche che sono state manifestate nelle scorse settimane dall'opinione pubblica. Quest'ultima ha stigmatizzato infatti le manovre speculative effettuate dai colossi della finanza, proprio mentre la grave siccità che ha colpito nel corso dell'estate gli Stati Uniti e la Russia ha fatto esplodere i prezzi mondiali dei cereali, mettendo in grande difficoltà le popolazioni più povere del pianeta.

Così, l'ONG tedesca Foodwatch ha colto l'occasione per puntare il dito ancora una volta il comportamento del settore bancario, che sfrutta contratti a termine per investire proprio sulle materie prime agricole, cavalcandone - e, soprattutto, alimentandone - la risalita dei prezzi. Le critiche sono state fatte proprie da molti cittadini, che hanno cominciato ad esercitare forti pressioni sugli istituti di credito.

Il risultato è stato che la seconda banca del Paese, Commerzbank, le banche regionali LBBW e LBB, e la banca d'investimenti DekaBank hanno annunciato uno stop agli investimenti nei fondi agricoli, sia per proprio conto che per conto della loro clientela. Deutsche Bank, al contrario, mantiene invariata la propria offerta, gestita nell'ambito dei fondi DWS.

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