Nella prima occasione in cui i governi si sono pronunciati sulla proposta
di un Trattato, la maggioranza e' risultata schiacciante: 139 si e un solo
no, da parte degli Usa. Il si al Trattato e' stato particolarmente forte
in Africa, America Latina ed Europa. La risoluzione presentata al Primo
Comitato era stata co-sponsorizzata da 116 governi, un numero
estremamente elevato per un'iniziativa cosi' innovativa.
Nei giorni immediatamente precedenti, in una dichiarazione diffusa
dalla Fondazione Arias e dalla campagna Control Arms, 15 premi Nobel
per la pace avevano sostenuto la risoluzione.
La risoluzione adottata ieri dal Primo Comitato dell'Assemblea generale
dell'Onu chiede al Segretario generale Ban Ki-moon di sondare i pareri di
tutti gli Stati membri sulla praticabilita', l'ambito di applicazione e i
parametri di riferimento di uno strumento internazionale, legalmente
vincolante, che istituisca standard internazionali comuni per
l'esportazione, l'importazione e il trasferimento di armi convenzionali.
Il Segretario generale dovra' riferire all'Assemblea generale alla fine
del 2007. Successivamente istituira' un gruppo di esperti governativi di
ogni parte del mondo che approfondira' i vari aspetti e riferira'
all'Assemblea generale nel 2008.
?Questo voto cosi' netto per sviluppare il Trattato rappresenta per i
governi un'opportunita' storica per affrontare gli effetti devastanti di
trasferimenti di armi immorali e irresponsabili. Un Trattato credibile
mettera' fuorilegge questi trasferimenti, che alimentano massacri, stupri
e torture e costringono alla fuga migliaia di persone' - ha dichiarato
Kate Gilmore, Vicesegretaria generale di Amnesty International.
?I governi del mondo hanno votato per porre fine allo scandalo
costituito da un commercio di armi privo di regole. Da quando, tre anni
fa, e' iniziata la campagna Control Arms, si stima che le armi
convenzionali abbiano ucciso almeno un milione di persone. Di contro, un
milione di persone da oltre 170 paesi ha sostenuto la richiesta del
Trattato. I governi hanno risposto a questa richiesta' - ha
affermato Jeremy Hobbs, direttore di Oxfam International.
?Ne abbiamo fatta di strada dal lancio della campagna Control Arms: tre
anni fa l'idea che l'Onu negoziasse l'adozione di un Trattato era
considerata quanto meno idealistica. Ma oggi siamo la maggioranza. Questa
vittoria, adesso, deve tradursi in un Trattato forte, basato sugli impegni
di diritto internazionale assunti dagli Stati' - ha commentato Rebecca
Peters, direttrice di Iansa.
La campagna Control Arms, rilanciata in Italia dalla Sezione Italiana di
Amnesty International e dalla Rete italiana per il Disarmo, ha accolto con
soddisfazione il voto favorevole espresso dall'Italia in sede di Primo
Comitato dell'Assemblea generale. Questo importante risultato e' stato
conseguito anche grazie alla grande mobilitazione della societa' civile
italiana, che si e' attivata sottoscrivendo la foto-petizione da un
milione di volti a sostegno della richiesta del Trattato.
Il nostro paese, sottolineano i promotori italiani della campagna, e' il
quarto produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere e non
esercita alcun controllo sulle intermediazioni nei trasferimenti illegali
di armi e loro componenti. Ora e' necessario che l'Italia migliori gli
strumenti legislativi e di trasparenza sul commercio delle armi,
soprattutto in relazione alle armi leggere, per renderli coerenti con
l'impegno preso ieri alle Nazioni Unite.