Uno sguardo a tutto tondo su quello che va fatto per portare il nostro Paese verso un'economia più sostenibile.
Ilaria Lucchetti
Per riuscire a passare alla Green Economy non è necessario soltanto mettere in atto dei cicli produttivi e di consumo innovativi, ma anche cambiare approccio culturale e stile di vita.
Per fare ciò bisogna puntare su cinque azioni prioritarie, emerse nel corso di un convegno che si è tenuto qualche tempo fa in vista degli Stati Generali della Green Economy previsti per il 7 e 8 novembre prossimi a Rimini, nell'ambito di Ecomondo.
Gli interventi più incisivi che sono stati individuati partono con una politica ambientale che offra un quadro normativo in grado di promuovere l'eco-innovazione attraverso l'applicazione di regole già esistenti riviste e con il varo di norme nuove.
Si prosegue poi con un programma di formazione e informazione che, da una parte, prepari nuove professionalità e competenze e, dall'altra, favorisca un cambio negli stili di vita, negli approcci culturali e nel consenso sociale.
Fondamentale, come terzo punto, la promozione di quei beni, prodotti e servizi basati su un uso sostenibile delle risorse e su bassi impatti ambientali, per tutto il ciclo della loro vita.
Quindi, va creata una cabina di regia che coordini il patrimonio nazionale delle competenze sia nel pubblico che nel privato dove si potrebbero realizzare delle joint-venture tra i ministeri coinvolti (Ambiente e Sviluppo economico), il mondo scientifico e le imprese, coniugando così sostenibilità e competitività.
Infine, è necessario supportare le imprese perché la produzione sostenibile, da un lato, e l'utilizzo efficiente dell'energia insieme all'approvvigionamento sostenibile dei materiali sono facce della stessa medaglia. Parti di quella sfida che per essere vinta ha bisogno della collaborazione coordinata e simultanea di tutti i soggetti in campo.