Bu.Vi.S.C. - Buena Vision Social Club su Esperienze CON IL SUD - Il network dei progetti di Fondazione CON IL SUD.
Giovedì 9 Agosto, alle ore 21.30, nell' atrio del Palazzo Galeota, si é tenuto il terzo appuntamento della rassegna Buena Vision Arabo con la proiezione in anteprima nazionale - mi si perdoni la punta di orgoglio e soddisfazione nel sottolinearlo - del film "The Yacoubian Building". All'incirca 50 persone, tra vecchi e nuovi sostenitori del progetto Buvisc, hanno preso parte alla visione del film, mostrando grande interesse e curiosità, come testimoniano le numerose domande rivolte al termine della proiezione, nonostante l'ora tarda, al mediatore culturale Youssef Faytah, che ha illustrato e chiarito il punto di vista arabo, e più in particolare islamico, circa argomenti quali la condizione femminile, la poligamia e la diversità sessuale.
Il film: "The Yacoubian Building " é un film del 2006 del regista egiziano Marwan Hamed, basato sull' omonimo romanzo dello scrittore egiziano Ala al-Aswani, romanzo che ha suscitato notevole scalpore per la delicatezza dei temi trattati, in particolare l'omosessualità, tanto da sollevare la protesta di alcuni Parlamentari egiziani, e che rimane, a tuttoggi, il romanzo più venduto nel mondo arabo.
Il film è ambientato nella capitale, Il Cairo, nel periodo della prima guerra del Golfo, e si concentra intorno al Palazzo Yacoubian, un palazzo realmente esistente, fatto costruire negli anni Trenta dal miliardario armeno di cui porta il nome e che funge da simbolo di ciò che l'Egitto é stato fino alla prima metà del 20° secolo ed é poi diventato dopo il colpo di stato del 1952.
Palazzo Yacoubian é dunque il teatro delle vite e delle vicende di tutti i personaggi del film: dal devoto e ortodosso figlio del portiere, che vuole entrare in polizia ma che finirà invece ad ingrossare le già folte milizie islamiste, alla sua fidanzata, vittima delle angherie dei padroni; dai poveri, che vivono sul tetto dell'edificio e sognano una vita più agiata, al gaudente signore aristocratico poco timorato di Dio e nostalgico dei tempi di re Faruk; dall'intellettuale gay con la passione per gli uomini nubiani, che vive i suoi amori proibiti neanche troppo clandestinamente, all'uomo d'affari senza scrupoli del pianterreno che vuole entrare in politica.
Ciascuno di loro interpreta una diversa sfaccettatura del moderno Egitto, un paese in cui la corruzione politica, una certa ricchezza di dubbia origine e l'ipocrisia religiosa sono alleati naturali dell'arroganza dei potenti, in cui l'idealismo giovanile si trasforma rapidamente in estremismo e dove ancora prevale un'immagine antiquata e retrograda della società; l'unione improbabile tra l'anziano ricco e la ragazza giovane e disillusa che conclude il film fornisce una sorta di nota di grazia che può essere vista come un raggio di speranza contro la morte e l'infelicità che hanno colpito gli altri personaggi.
Attraverso il racconto di piccole storie private, il regista intende in realtà denunciare la corruzione, i costumi inquinati e la mancanza di valori di un intero Paese.
Dopo il successo del film nel 2006, fu lanciata nel 2007 una serie televisiva omonima, con l'eliminazione dei personaggi omosessuali, che così tante controversie avevano provocato nell'opinione pubblica egiziana.
Vi ricordo che la rassegna Buena Vision Arabo andrà avanti per tutto il mese di Agosto e vi invito a non perderne il quarto appuntamento con la proiezione, giorno 23 Agosto, ore 21.30, atrio del Palazzo Galeota, del film "Miral".
Vi aspetto sempre più numerosi e come sempre? Buena vision a tutti!