La situazione del conflitto nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, si fa di giorno in giorno più grave. Mentre i combattimenti tra le forze armate governative (FARDC) e i militari ammutinati s'intensificano, a nord della città di Goma, capoluogo della provincia congolese del Nord Kivu, si assiste a un imponente e crescente movimento di profughi e ad una drammatica crisi umanitaria

Le vittime, come sempre, sono soprattutto tra l'inerme e perseguitata popolazione civile. Oltre 250.000 i profughi solo nel Nord Kivu, reclutamento di ex bambini soldato, violenze indiscriminate, abusi sessuali massicci e lavoro forzato, recrudescenza di fenomeni quali banditismo e criminalità nei villaggi come anche nei centri urbani, enormi difficoltà negli spostamenti, chiusura di scuole e centri sanitari, proliferazione di malattie e scoppio di epidemie.

Anche il nuovo centro di riabilitazione per ex bambini soldato nato a Ruchuru con il sostegno di Caritas Italiana che era stato evacuato per motivi di sicurezza continua a non essere utilizzabile e gli ospiti sono stati trasferiti in un'altra struttura dove proseguono le attività.

Caritas Italiana, da anni impegnata in questi Paesi, in particolare nelle aree più coinvolte dal conflitto principalmente per la riabilitazione di ex bambini soldato, ha messo a disposizione un primo contributo ed è in costante contatto con la Caritas del Congo per monitorare la situazione e appoggiare le azioni di aiuto che prontamente sono state avviate in favore di oltre 10.000 famiglie profughe o sfollate. Leggi la scheda (pdf).
  


La Repubblica democratica del Congo è tra i 10 Paesi più poveri del mondo, e registra un indice di sviluppo umano costantemente in decrescita, conseguenza dei durissimi regimi post-coloniali e dell'ultimo decennio di guerre regionali.
   
Caritas Italiana lavora nel Paese da 15 anni, attraverso un programma di microprogetti coordinati dalla Caritas nazionale congolese diffuso nelle 47 diocesi, e attraverso un rapporto di collaborazione diretta con due diocesi, Kindu e Goma, dove l'impegno dell'accompagnamento nelle fasi d'emergenza si è rinnovato anche in quelle di post-emergenza e sviluppo durevole, per l'integrazione di gruppi vulnerabili, quali in particolare sfollati, ex-bambini soldato e donne vittime di violenza.
 
1. Presso la diocesi di Kindu (Provincia del Maniema) continuano i seguenti progetti:
  
- reintegrazione sociale di ex bambini soldato: in collaborazione col Bureau diocesaine de Caritas (Caritas diocesana) e le scuole convenzionate cattoliche, il progetto comprende vari aspetti tra cui il sostegno scolastico di 1089 ex bambini soldato, la formazione triennale di counselor psicologici, azioni di sociomotricità e cure ginecologiche alle ragazze vittime di violenza.
  
- Servizio sanitario di base: in collaborazione col Bureau Diocesaine des Ouvres Medicales (Ufficio per la sanità) si sostengono le attività ordinarie di un ospedale urbano, otto Centri rurali di salute e altre strutture sanitarie diocesane, tra cui un Centro per disabili.
 
- Assistenza legale alle vittime di violenza sessuale: in collaborazione con la Commission Justice et Paix (Commissione Giustizia e Pace), il progetto riguarda il counseling psicologico e legale, durante il processo di preparazione dei dossier di denuncia presso il tribunale.
  
- Assistenza agli indigenti e alle situazioni di emergenza: in collaborazione con il Bureau diocesaine de Caritas (Caritas diocesana), tutte le 18 Caritas parrocchiali sono coinvolte nell'assistenza alle famiglie e alle persone sole più vulnerabili, in particolare con un progetto di microcredito e un fondo per le emergenze, così come con aiuti assistenziali rivolti a bambini in difficoltà, ragazze madri abbandonate e anziani soli.
  
- Microcredito: in collaborazione col Bureau diocesaine de Caritas (Caritas diocesana) vengono studiati microprogetti generatori di reddito, gestiti individualmente o da "Sierra Leone", a favore di ex bambini soldato non scolarizzati, giovani donne vittime di violenza, e famiglie vulnerabili.
  
- Sostegno alla popolazione rurale: miglioramento delle condizioni di vita della popolazione rurale con l'attivazione di servizi pubblici che valorizzano le fattorie diocesane di Katako e Kibonbo. L'assistenza è incentrata soprattutto sul miglioramento delle produzioni dei palmeti e sulla produzione e commercializzazione dell'olio di palma.
   
Caritas Ambrosiana offre la possibilità di svolgere l'esperienza di servizio civile internazionale "Caschi bianchi" a due giovani, presso la diocesi di Kindu.
 
2. Presso la diocesi di Goma (provincia del Nord Kivu) continuano i seguenti progetti:

- reintegrazione sociale di ex bambini soldato: formazione di counselor psicologici locali e apertura di un centro di trattamento del trauma di guerra a Rutshuru, che accoglierà gli ex bambini soldato e altre vittime affette da post-traumatic stress disorder (disordine post-traumatico da stress).
 
- Reintegrazione degli sfollati di guerra: la strategia di aiuto per la reintegrazione si incentra sulla riabilitazione delle condizioni socio-economiche delle famiglie sfollate nel corso della guerra che sono ritornate ai propri villaggi. In particolare nel 2010 sono stati realizzati due Centri di molitura, un caseificio a Kichanga-Kifumu, un progetto di riforestazione, un progetto di formazione agro-pastorale.

  
Una rete significativa di Caritas diocesane italiane coordinata da Caritas Italiana sostiene i progetti, grazie a interventi di cooperazione decentrata, attività di sensibilizzazione e educazione alla mondialità, e di lobby e advocacy.


Per ulteriori informazioni
Ufficio Africa (Area Internazionale),
africa@caritasitaliana.it

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