I bambini con disabilità sono ancora i più svantaggiati, perché spesso non hanno nessuno che si prenda cura di loro e vengono emarginati dalla società.
Restituire a questi bambini l'infanzia vuole dire dare loro speranza di futuro attraverso il raggiungimento della piena salute psico-fisica, della riabilitazione fisica e sociale e l'accesso ad una educazione inclusiva che risponda ai differenti bisogni di ognuno, tramite un approccio integrato e appropriato che mira al benessere e alla crescita globale della persona. Sostenere i bambini vuol dire dare loro un futuro sereno, promuovere lo sviluppo delle famiglie e delle comunità di appartenenza e combattere la povertà e l'emarginazione nel Sud del mondo.
Restituire l'infanzia è la campagna di solidarietà dell'AIFO, una proposta concreta per i bambini di tutto il mondo che vivono in condizioni di infanzia negata, e che aspettano di poter giocare, studiare e vivere serenamente la loro infanzia.
Nell'ambito della campagna Restituire l'infanzia, si sono svolte tra maggio e giugno 2006 iniziative di piazza in diverse città italiane, organizzate dai locali Gruppi AIFO ed incentrate sui temi del gioco e dello sport. In particolare, sono previste iniziative nelle città di Bari, Cagliari, Caserta, Due Carrare (PD), Imperia, L'Aquila, Montefiascone (VT), Sanremo (IM) e Venafro (IS).
La campagna Restituire l'infanzia ha coinvolto, nel mese di maggio 2006, 800 uffici postali delle Province di Roma, Milano, Napoli, Bologna, Firenze e Imperia, nei quali è stato esposto il materiale informativo dell'AIFO.
Dhara è indiana e ha contratto la lebbra all'età di 9 anni. La malattia le è stata scoperta a scuola da amici e insegnanti. Un giorno i suoi genitori furono chiamati per ritirare la figlia dalla scuola ma loro non volevano perché la bimba stava seguendo una cura e non poteva contagiare gli altri bambini. Qualche giorno dopo la bimba però peggiorò a causa delle reazioni a farmaci inadeguati divenendo molto grave ed i suoi genitori la portarono al centro di cura finanziato da AIFO. Là la bambina cominciò a migliorare rapidamente. Oggi Dhara è completamente guarita, è una bella bambina di 12 anni e studia con impegno.
Jùlio è nato in un contesto di grande povertà e violenza in una baraccopoli brasiliana. A 6 anni, dopo un periodo di precarietà e abbandono vissuto in strada, è entrato in una casa di accoglienza dell'AIFO per bambini disagiati: all'inizio era completamente disadattato, litigava con tutti e si chiudeva spesso in un ostinato silenzio. Dopo un anno nel centro ha imparato a studiare, a giocare e svolgere le attività culturali e artistiche insieme a tutti gli altri e a convivere con adulti e bambini. Finalmente oggi è un bambino sereno e allegro perché si sente accolto e amato.
Addo è un bambino africano di 10 anni; quando si ammalò di una malattia chiamata Ulcera del Buruli, la sua famiglia credeva che questo fosse successo a causa di una maledizione. È stato trovato da un volontario AIFO fuori dalla capanna dove viveva con i genitori e i fratelli ricoperto di piaghe. I suoi genitori lo portavano fuori a braccia alla mattina e lo riportavano dentro alla sera e non curavano le sue piaghe. E' stato finalmente portato all'ospedale e una volta curato è tornato al suo villaggio. Grazie ad una carrozzina che gli è stata donata, oggi può andare a scuola ed è felice, è un ragazzino studioso e intelligente.
A Dhara, Jùlio e Addo è stata restituita un' infanzia a cui avevano diritto