A giugno il debito pubblico italiano ha toccato quota 1972,9 miliardi di euro dai 1966,3 di maggio. E' quanto si legge nel Supplemento al Bollettino statistico della Banca d'Italia dedicato alla Finanza pubblica
A giugno il debito pubblico italiano ha toccato quota 1972,9 miliardi di euro dai 1966,3 di maggio. E' quanto si legge nel Supplemento al Bollettino statistico della Banca d'Italia dedicato alla Finanza pubblica.
A far aumentare il debito, secondo la Banca d'Italia, e' stato l'incremento delle disponibilita' liquide detenute dal Tesoro (di 10,3 miliardi, a 46,1) e scarti di emissione (1,7 miliardi), che hanno piu' che compensato l'avanzo di 5,4 miliardi registrato nel mese. Quest'ultimo e' stato ridotto (e di conseguenza il debito accresciuto) per 0,2 miliardi (1,4 miliardi nello stesso mese del 2011) dalla quota di pertinenza dell'Italia delle erogazioni effettuate dall'European Financial Stability Facility (Efsf). Al netto delle erogazione dell'EFSF, l'avanzo del mese sarebbe stato pari a 5,6 miliardi (2,6 miliardi superiore rispetto al corrispondente periodo del 2011).
Nel complesso nei primi 6 mesi dell'anno il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (47,7 miliardi) e' stato superiore di 1,1 miliardi rispetto a quello registrato nel corrispondente periodo del 2011 (46,6 miliardi), aumento dovuto principalmente ai maggiori esborsi in favore degli altri Paesi dell'area dell'euro (pari, nel periodo di riferimento, a circa 16,6 miliardi, a fronte dei 6,1 nel 2011); le misure relative alla tesoreria unica hanno comportato il riversamento da parte degli enti decentrati presso la tesoreria centrale di 9,0 miliardi, precedentemente detenuti presso il sistema bancario.