Certo, pesa l'effetto combinato dell'ennesimo picco delle quotazioni internazionali di benzina e diesel (il brent è arrivato a 112,44 dollari) e quotazione minima dell'euro sul dollaro, ma il nuovo incremento dei prezzi raccomandati per i carburanti appena deciso dai produttori nazionali provoca lo sdegno delle associazioni dei consumatori, che parlano di "speculazione da esodo", riferendosi al prossimo "esodo" dell'11 e 12 agosto, che inaugura la settimana di Ferragosto.
Codacons: aumenti a catena in vista
«Oramai non esiste estate, Pasqua o Natale che non sia caratterizzato da forti incrementi dei carburanti in prossimità delle partenze dei cittadini», protesta il presidente del Condacons Carlo Rienzi, che accusa il governo di «totale immobilismo», nonostante gli automobilisti siano «spremuti come limoni, mentre le casse dello Stato ingrassano grazie alle tasse su benzina e gasolio». Per Rienzi, le trasferte per le vacanze, costeranno ad ogni automobilista 60 euro in più rispetto allo scorso anno che chiede interventi urgenti: «rischiamo i rincari a catena in tutti i settori, con conseguente crollo dei consumi a partire dal prossimo mese di settembre».
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Adusbef-Federconsumatori: ogni mese costi per 1,1 miliardi
Di aumenti ingiustificati parlano anche Adusbef e Federconsumatori, che ricordano come nello stesso periodo del 2011 la benzina quotava 1,60 euro/ litro contro gli 1,88 medi di oggi, che arrivano anche a 1,90-1,92 euro con le addizionali regionali: un aumento rispetto all'anno scorso di 28-32 cent in più al litro, pari a più 15 euro a pieno e una spesa totale annua di più180 euro solo per costi diretti. Sotto accusa, oltre ai petrolieri, anche l'aumento della tassazione. Per Adusbef e Federconsumatori, l'aumento di prezzo di circa 30 centesimi rispetto allo scorso anno corrisponde infatti ad un maggiore esborso mensile per gli automobilisti di 1,11 miliardi di euro. Di questi, 740 milioni vanno allo Stato sotto forma di tasse nazionali e regionali e 370 milioni alla filiera petrolifera.
Aci: rincari, automobilisti uniche vittime
Preoccupato per l'inversione di tendenza degli ultimi giorni - dopo la politica di sconti nei finesettimana praticata da molti gestori e produttori - anche l'Automobil club d'Italia (Aci): «il rialzo dei prezzi alla pompa alla vigilia delle vacanze estive - ricorda il presidente Angelo Sticchi Damiani - penalizza non solo coloro i quali hanno programmato le vacanze utilizzando l'automobile per raggiungere le località lontane dai luoghi di residenza, ma anche chi, non potendo spendere, ha scelto di fare il pendolare tra città ed il litorale». L'automobilista, secondo l'Aci, arriverà così a dover stanziare per il 2012 un budget superiore ai 3.500 euro tra carburante, manutenzione, parcheggio, autostrada, bollo, multe ed assicurazione.
Costi assicurazione, le proposte Aci
Per correre ai ripari, l'Aci ha quindi proposto al Governo di varare un piano di interventi articolati in quattro punti per risparmiare fino al 40% della polizza, una delle voci più alte delle spese legate all'auto: allungare da 2 a 5 giorni il tempo per la visita del perito, ridurre da 2 anni a 90 giorni il termine per denunciare un sinistro, obbligo di analisi strumentali in caso del "colpo di frusta"; possibilità di utilizzare solo officine convenzionate con la compagnia per la riparazione del veicolo. La maggior spesa per il carburante, conclude Sticchi Damiani «é tanto imprevisto quanto non procrastinabile ed obbliga la famiglia ad effettuare ulteriori rinunce durante le vacanze».