Ora dovrà essere confermata con un referendum entro il 20 agosto, quando si terranno le elezioni, ma ci sono stati attentati e violenze.
In Somalia continua il faticoso processo di riorganizzazione politica. Da almeno vent'anni il paese non ha un governo centrale in grado di controllare il territorio, è martoriato da decenni di guerra civile e colpito da una carestia che dallo scorso luglio a ora ha ucciso decine di migliaia di persone. Mercoledì l'Assemblea costituente nazionale è riuscita, dopo otto giorni di riunioni, ad approvare la Costituzione provvisoria, stilata nel settembre dello scorso anno e indispensabile per disciplinare le elezioni che si terranno il prossimo 20 agosto.
Le votazioni si sono svolte in un clima di tensione. Fuori dall'edificio in cui i delegati stavano votando il testo, un uomo si è fatto esplodere uccidendo sei guardie della sicurezza, mentre un altro è stato colpito dalle guardie prima che riuscisse ad attivare il detonatore. Entrambi indossavano delle uniformi governative. L'organizzazione Al-Shabab, un gruppo di diverse migliaia di miliziani musulmani integralisti nato nel 2006, ha rivendicato entrambi gli attentati.
L'Assemblea Costituente nazionale (NCA) è formata da 825 delegati provenienti da tutti i clan somali e ha approvato il testo con 621 voti favorevoli, 13 contrari e 11 astensioni. Non appena il clima nel paese sarà più sereno, il testo verrà sottoposto a un referendum popolare. Augustine Mahiha, il rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la situazione politica della Somalia (UNPOS), ha definito l'approvazione della costituzione «una pietra miliare nella turbolenta storia del paese», anche se si dice di essere «molto preoccupato per la possibilità di corruzione e intimidazione quando verranno assegnati i seggi parlamentari».