Alessia DeRubeis

Negli scorsi giorni l'Agenzia Catalana di Cooperazione (ACCD), per la prima volta dalla sua creazione nel 2003, ha annullato tutti i bandi riservati alle ONG.

L'ultimo bando annullato era stato aperto a marzo con un fondo disponibile di 2 milioni di euro, il budget piú basso degl'ultimi anni. Peraltro ai tagli realizzati a livello autonomico in Catatonia si aggiungono quelli realizzati a livello, che vedono una diminuzione dei fondi destinati alla cooperazione del 81% in un solo anno. Nessun settore della seppur disastrata economia spagnola ha sofferto tagli maggiori.

I Coordinatori e la Federazione delle ONG per la Pace, Diritti Umani e Sviluppo del Paese contestano l'annullamento arrivato oltre tempo limite quando ormai la risoluzione era già stata approvata dal Governo e protestano contro i tagli eccessivi e sproporzionati alla cooperazione.

L'ACCD ha debiti nei confronti delle ONG catalane 15 milioni di euro che, almeno per il momento, non intende pagare. Per questo motivo già lo scorso mese di giugno le ONG avevano occupato la sede dell'Agenzia per chiedere il pagamento delle sovvenzioni accordate negl'ultimi due anni, che l'agenzia ha smesso di pagare, provocando la chiusura di molti progetti nel sud e numerosi licenziamenti nelle ONG del Paese.

Interessante notare come l'ACCD mantiene aperto il bando di finanziamento per le iniziative di cooperazione proposte da imprese ed aziende.

Che la volontá politica sia quella di smantellare la cooperazione? I fatti presentati sembrano puntare decisamente in questa direzione.

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