Buone notizie dalla Regione Sardegna. Non solo era stata l'unica Regione a sostenere l'attività degli Enti Autorizzati con sedi operative nell'isola, ma ora è la prima a suggerire un nuovo sistema nell'adozione internazionale.
Negli scorsi giorni la Seconda Commissione ha approvato all'unanimità il testo unificato concernente il sistema integrato di interventi e servizi in materia di adozioni e affidi. Analizziamo di seguito le principali novità.
Innanzitutto una scelta netta: niente sprechi come nel caso della Regione Piemonte o del Lazio ma la strada prescelta è quella di fare sistema con gli Enti Autorizzati e i servizi territoriali.
La Regione ha infatti attentamente valutato l'esperienza di ARAI e lo Sportello Unico per l'Adozione Internazionale della Regione Lazio e lungamente dibattuto l'ipotesi di aprire un'agenzia con le medesime finalità ma, alla fine, si è scelto di non dare seguito a un'ipotesi di questo genere a seguito di una "?analisi costi-benefici che ha evidenziato un costo di gestione dell'organismo eccessivo a fronte dell'esiguo numero di adozioni portato a termine nella nostra regione, unitamente alla considerazione che lo spettro di Paesi stranieri coperto dagli enti autorizzati già operanti in Sardegna è sufficientemente ampio, 25 circa, per consentire una scelta più che adeguata".
In secondo luogo la Commissione ha dedicato particolare attenzione al tema del sostegno alle famiglie nella fase post-adottiva o durante l'affido. Infatti, nel corso delle audizioni che hanno informato i lavori è emerso molto chiaramente come troppo spesso le famiglie vengono abbandonate a loro stesse nel corso di questa delicata fase nella quale c'è la massima probabilità di insorgenza di difficoltà che mettono a dura prova la tenuta della coppia e la relazione con il minore, situazioni che nei casi più gravi possono anche portare a un fallimento dell'accoglienza.
Particolare attenzione viene prestata all'adozione internazionale riconoscendo che l'inserimento di un bambino straniero comporta per lui un "cambiamento personale e relazionale" tale da determinare un difficile "periodo di adattamento che richiede, da parte dei genitori adottivi, capacità e risorse specifiche volte a favorire la sua crescita armonica nella famiglia e nella società".
La nuova normativa Regionale è, in tal senso, volta a assicurare il necessario supporto alle famiglie da parte dei servizi e degli enti autorizzati. In particolare si prevedono: forme di monitoraggio successive all'ingresso del minore in famiglia, misure di sostegno a favore delle famiglie affidatarie e la costituzione di una rete di famiglie e di comunità accoglienti che promuovano lo scambio di esperienze e una maggiore collaborazione.
Infine è stato previsto un supporto economico che contempla un rimborso delle spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per recarsi presso enti autorizzati con sede in altre regioni e nello stato di origine del minore adottato. La concessione dei rimborsi è legata a parametri precisi e si prevede una maggiorazione del 30% nel caso di minori disabili riconoscendo le maggiori complessità legate al recupero di situazioni psico-fisiche complesse.
Si prevede inoltre un contributo una tantum per le adozioni, siano esse nazionali o internazionali, portate a termine.