di Viviana Dabusti

Buona pensione o buona liquidazione? Ecco l'interrogativo che milioni di lavoratori dipendenti devono porsi. Meglio dirottare il TFR ai fondi pensione, per beneficiare di una rendita integrativa, oppure conservare la cara vecchia liquidazione e ritirarla in un colpo solo alla fine del rapporto di lavoro? La scelta dipende da molti fattori, alcuni personali e altri legati alle caratteristiche tecniche e normative tipiche delle due  scelte.

In particolare il confronto possiamo farlo considerando:
 rendimenti
? anticipi
? prestazioni intermedie
? prestazioni finali

Consideriamo i rendimenti, sappiamo che il TFR in azienda può contare su un rendimento garantito, pari all'1,5% + il 75% dell'indice Istat; mentre il TFR conferito alle forme di previdenza complementare, salvo che non si scelga una linea garantita, non dà nessuna certezza di rendimento.

Tutto dipenderà dall'andamento dei mercati finanziari e dall'abilità dei gestori. In un arco temporale medio lungo, però, è legittimo aspettarsi un rendimento superiore a quello del TFR. Si ricorda infine che gli strumenti previdenziali che intendono ricevere il conferimento del TFR tacito,  devono avere una linea che assicuri quantomeno la restituzione delle somme versate.

Altro tipo di rendimento è il beneficio fiscale derivante dall'adesione alle forme di previdenza complementare: la normativa prevede a possibilità di dedurre i contributi pagati sino a 5.164,57 euro l'anno.

per proseguire scarica qui il file in formato .pdf http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2012/07/25/pop_tfr-e-previdenza-complementare.shtml

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