Volevo sfogarmi per una situazione che mi sta davvero rovinando. Sono un esodato, dopo 37 anni di lavoro ho accettato di andare in mobilità per tre anni per poi andare in pensione nel 2012, ma non potevo certo aspettarmi che nel frattempo mia moglie perdesse il suo lavoro e che cambiasse tutta la nostra vita.
Avevo pensato di godermi la credo meritata pensione senza grossi problemi, festeggiare i trent'anni di matrimonio con un viaggio, cose futili: dopo una vita di lavoro e sacrifici sarebbe stato bello. Ho estinto il mutuo con la liquidazione, avevamo pochi risparmi da parte per le emergenze, ora mi ritrovo a non sapere quando andrò in pensione, forse nel 2013? Intanto è finita la mobilità, non percepiamo redditi e stiamo finendo i risparmi...
Nessuno ha pensato che non doveva essere retroattiva questa legge sulla pensione? Che hanno rovinato la vita a tante persone che hanno lavorato 40 anni? Perché non obbligare le grande aziende a riassumere? A 60 anni siamo come all'inizio del nostro matrimonio, con pochi soldi ma questa volta nessuna speranza nel futuro.
P.R.
Quando ho cominciato a rispondere alle lettere di questa rubrica, tre anni fa, ne ricevevo di ogni tipo e su ogni argomento: ce n'erano di allegre, di tristi, di provocatorie e molte di dibattito politico (pro o contro Berlusconi). Oggi la grande maggioranza di chi scrive è sfiduciato e dolente e spesso alle prese con situazioni di forte disagio quotidiano.
Non posso che avere solidarietà e sentirmi vicino a chi si trova in situazioni del genere, ma su questo caso specifico voglio spendere una parola di incoraggiamento, augurandomi che al più?presto arrivi la pensione e la garanzia di una serena vita familiare. Una condizione che molti ragazzi disoccupati o precari, che non riescono a mettere su famiglia e nemmeno a immaginare di comprare una casa, temono di non raggiungere mai.
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