Nowotny (membro Bce): non compreremo BTp e Bonos.

a cura di Enrico Marro

La Bce non ha alcuna intenzione di acquistare ulteriori titoli di debito. Lo ha ribadito in un'intervista il Governatore della Banca nazionale austriaca e consigliere della Bce, Ewald Nowotny, secondo cui bisognerebbe attendere i risultati del salvataggio messo in atto della Banca di Spagna. Secondo il banchiere centrale il nuovo fondo Esm salva-Stati dovrebbe avere la «licenza» bancaria ma questo aspetto, ha affermato, attualmente «non é specificatamente in discussione alla Bce». Comunque, ha aggiunto, una tardiva attuazione dell'Esm sarebbe un segnale di «debolezza».

Spread in fibrillazione

Nuova giornata difficile per i titoli di Stato italiani scambiati sul mercato secondario. In avvio il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e quello tedesco tocca il nuovo massimo da metà gennaio a 546 punti (spread BTp-Bund in tempo reale). Il rendimento del decennale italiano è ormai a quota 6,65 per cento.

Tensione alle stelle anche in Spagna: nuovo record storico per i tassi di interesse delle obbligazioni governative spagnole. Il rendimento del titolo decennale iberico ha infatti segnato nei primi scambi il nuovo massimo del 7,6% (spread Bonos-Bund in tempo reale).

Milano e Madrid rimbalzano

Apertura nervosa per Piazza Affari, con il FTSE MIB che dopo violente oscillazioni rimbalza assieme all'IBEX 35 spagnolo (indici in tempo reale). La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso, con l'indice Nikkei che cede l'1,4% a 8.365,90 punti. L'euro torna a salire sopra 1,21 dollari (cambio euro-dollaro in tempo reale).

Il Fmi corregge le stime sulla crescita cinese

L'economia della Cina crescerà quest'anno «di circa l'8%», grazie a un'accelerazione nella seconda metà dell'anno. È quanto emerge da un rapporto del Fondo monetario internazionale, che corregge in lieve calo la stima dell'8,25% che aveva rilasciato in aprile. Secondo il Fondo il Pil cinese nel secondo trimestre di quest'anno ha rallentato il tasso di espansione al 7,6%. Anche per il 2013 l'Fmi stima per la seconda economica mondiale una crescita meno sostenuta di quanto aveva indicato in primavera: dell'8,5% anziché dell'8,8%.

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