Via libera dal comitato dei garanti alla consultazione per stabilire se i fondi erogati vadano utilizzati per le scuole comunali e statali, oppure per le scuole private.Ora servono 9mila firme.
di ILARIA VENTURI
Via libera al referendum contro i finanziamenti comunali alle scuole materne private paritarie. Il Comitato dei garanti del Comune, dopo più di quattro ore di discussione, ha giudicato ammissibile uno dei due quesiti presentati dal Comitato Articolo 33. E, dunque, sarà consultazione popolare. La quarta nella storia di Bologna.
Una decisione che arriva proprio nel giorno in cui il consiglio comunale approva la nuova convenzione con le materne paritarie grazie a un inedito asse PdPdl e Lega e una maggioranza che va in pezzi (Sel si astiene, l'Idv non si presenta in aula). E che segna l'avvio di uno scontro politico sul welfare per l'infanzia con cui la giunta Merola dovrà fare i conti. Il Comitato dei garanti, composto dai docenti di Istituzioni di diritto pubblico Antonio Carullo e Francesca Rescigno, i costituzionalisti Tomaso Francesco Giupponi ed Edoardo Carlo Raffiotta e l'avvocato Donatella Ianelli, ha deciso a maggioranza sul quesito referendario approvato. Ai bolognesi sarà chiesto quale proposta ritengono migliore per garantire il diritto all'istruzione ai bambini che chiedono la materna: «Utilizzare le risorse finanziarie comunali, che ora vengono erogate secondo il vigente sistema delle convenzioni con le scuole d'infanzia
paritarie a gestione privata, per le scuole comunali e statali o per le scuole paritarie private?». A votare contro l'ammissibilità solo il professor Antonio Carullo. Il giurista era garante anche l'anno scorso e fu tra quelli che votarono contro al precedente quesito.
È una storia che dura da due anni, infatti, quella del referendum consultivo sui finanziamenti alle materne private. Il vecchio Comitato prima non si pronunciò perché nella città commissariata mancava il consiglio comunale. Poi un giudice, su ricorso dei referendari, costrinse ad emanare un verdetto. E fu negativo. A distanza di un anno e un mese, con nuovi garanti, il via libera alla consultazione popolare.
Non è passato invece, e questa volta all'unanimità, il quesito più specifico che faceva riferimento, pur non cambiando nella sostanza, all'utilizzo delle risorse comunali di un milione e 55.500 euro per l'anno scolastico 20112012. Ora «Articolo 33» dovrà raccogliere novemila firme in tre mesi per arrivare all'indizione del referendum consultivo su un tema che ieri ha spaccato la maggioranza consumando lo strappo con Sel.
Non sono bastati i ritocchi in extremis della Giunta alla nuova convenzione (quattro anni, ma controlli annuali) a convincere i vendoliani. «Quel coraggio che ci voleva nella delibera non c'è», dichiara Mirco Pieralisi. Nessuna crisi però. Anche il Pd getta acqua sul fuoco, «solo posizioni divergenti». Contrari i grillini.