Prosegue incessante la crescita della fecondazione assistita, un'opzione sempre più percorsa dalle coppie italiane con problematiche di fertilità.
Lo dice la Relazione al Parlamento del 28 giugno 2012 sullo stato di attuazione della legge 40 (in materia di procreazione medicalmente assistita) che analizza gli ultimi dati certi disponibili, quelli del 2010: durante l'anno esaminato i 357 centri autorizzati presenti sul territorio nazionale (erano 350 nel 2009) hanno trattato 69.797 coppie, il 9,33% in più rispetto all'anno precedente. Dall'entrata in vigore della Legge 40 il numero di coppie che accedono alle tecniche di procreazione assistita è in costante aumento con una crescita del 50% dal 2005 al 2010.
In sostanza considerando tutte le tecniche disponibili - I, II e II livello oltre a scongelamento di embrioni e ovociti - i cicli iniziati sono arrivati a 90.944 con un aumento del 6,51%. Le gravidanze ottenute sono state 15.274 (in crescita del 8,84%). Quelle che si sono concluse con la nascita di un bambino vivo sono state 12.506 ovvero l'81,88% delle fecondazioni andate a buon fine. Intanto è ancora aumentata l'età media delle pazienti che si colloca a 36,3 anni nel 2010, ben al di sopra del dato medio europeo che nel 2007 (ultimo dato disponibile) era pari a 34,4 anni.
Quindi mentre le adozioni calavano - crollo del 35% per le adozioni nazionali e del 32% delle internazionali, tra il 2006 e il 2010, e un calo da 16.234 a 10.611 delle domande di adozione nazionale (-34,6%) e da 7.652 a 5.576 per le domande per l'adozione internazionale (-27%) - l'accesso alle tecniche di fecondazione assistita cresceva enormemente.
E' evidente quindi che la voglia di genitorialità degli italiani è rimasta intatta e anzi cresce e si spinge, in particolare nel caso della fecondazione assistita, anche ben oltre i limiti di età consigliati.
Mentre però lo Stato ben si preoccupa di ampliare la propria offerta di centri specializzati pubblici e privati per la fecondazione - erano 316 nel 2005 e 357 ne 2010 (+ 12,97%) - e si rallegra del fatto che nonostante l'aumento dell'età media delle pazienti il numero di gravidanze e nati vivi continui a crescere nulla viene fatto per favorire le adozioni.
Se da un lato infatti nel caso delle nazionali ancora non viene istituita la banca dati dall'altro calano come noto i decreti di idoneità rilasciati dai Tribunali dei Minori per le adozioni internazionali che sono passati da 6.273 nel 2006 a 3.179 nel 2011 con un crollo del 49,33%.
Attività di ricerca, campagne educative, di informazione e prevenzione e fondi per le tecniche di procreazione medicalmente assistita ripartiti tra le regioni sono gli strumenti resi disponibili dal Ministero ad incentivare questa strada.
E così il diritto dei minori abbandonati a una famiglia viene calpestato privilegiando invece il desiderio egoistico delle coppie di un figlio biologico a tutti i costi.
Ma non tutta la notizia è negativa, se la voglia di genitorialità si mantiene forte e le coppie sono pronte ad affrontare il calvario della fecondazione assistita una speranza c'è anche per le adozioni che dovranno però essere rese più accessibili.
La strada per ottenere questo risultato è già segnata e transita, non ci stancheremo mai di dirlo dal passaggio da una cultura della selezione a una cultura dell'accompagnamento, dalla riduzione dei tempi troppo lunghi e dalla riduzione dei costi.