Forniture di beni non sanitari: ammontano a circa 3,2 miliardi di euro i tagli programmati dal governo, nel 2012, nell'ambito della spending review per la Sanità delle Regioni.
La Campania, con circa 196 milioni di euro lasciati nel piatto, è la Regione del Sud che ci rimette di più nonostante risorse ridotte già al lumicino dopo tre anni di cura da cavallo sugli sprechi attuata nell'ambito del Piano di rientro dal debito. La scure del commissario Enrico Bondi colpisce in maniera indiscriminata - avvertono da Palazzo Santa Lucia dove la struttura commissariale, forte di conti ormai in ordine, è pronta a dare battaglia sui tavoli romani per rivedere la griglia dei tagli. Una lista finora tenuta segreta e che ora approda sul tavolo del governatore Stefano Caldoro che a stretto giro chiede di rivedere, da cima a fondo, sia l'entità dei risparmi attesi sia il metodo di calcolo "basato su criteri non condivisi e non ricevibili".
Per ora il governo non sarebbe intenzionato a fare concessioni di sorta. Ma andiamo con ordine: per le Asl i criteri di calcolo dei risparmi sono basati sul rapporto tra i costi sostenuti e il bacino di popolazione servito. Per gli ospedali si fa invece riferimento al numero di dimissioni registrate nel 2011. E qui si inserisce la prima obiezione: nessun cenno, nella cura Bondi, viene fatto alla inappropriatezza dei ricoveri nelle cui pieghe pure si annidano gran parte degli sprechi della spesa ospedaliera che, a propria volta, assorbe oltre il 40 per cento dell'intera torta dei costi sanitari del Paese.
Per gli acquisti delle Asl il risparmio teorico totale è stimato in circa 1,1 mld ossia oltre il 31 per cento dei costi attuali di cui l'8,4 per cento (circa 82 milioni) imputato alla Campania. Altri 831 milioni dovrebbero essere lasciati nelle casse dello Stato dagli ospedali a gestione diretta di tutte le Asl del Pase. Per la Campania circa il 10 per cento della torta: ossia 83 milioni euro più euro meno. Infine c'è la fetta di risparmio attribuita agli ospedali autonomi, agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irrcs) e gli ospedali delle Università.
In questo caso alla Campania tocca lasciare nel piatto una fetta della torta che tocca i 36 milioni di euro per un totale, appunto di 196 milioni, la cifra più alta tra le regioni del Sud. Risparmi tutti da verificare, come detto, visto che le Regioni, e non solo la Campania, contestano in toto il metodo Bondi.