Il terzo settore diserterà la Conferenza nazionale del volontariato. Abbandona L'Aquila per riunirsi sui sette colli
ROMA. Il volontariato italiano potrebbe disertare la sesta Conferenza nazionale del volontariato. Il dissenso del terzo settore nei confronti delle scelte adottate dal governo Monti sembrerebbe infatti manifestarsi con un'azione critica e di rottura: rincunciare all'incontro promosso dal Ministero delle politiche sociali in programma a L'Aquila in ottobre per organizzare parallelamente un evento autonomo sull'Aventino. L'autoconvocazione - autonoma e indipendete - segnerebbe di fatto la manifestazione più forte di disapprovazione delle politiche di governo.
Una posizione, questa, assunta dopo le decisioni che hanno portato alla chiusura dell'Agenzia per il terzo settore e dell'Osservatorio nazionale dell'associazionismo sociale. Senza considerare che per qualcuno - dal presidente dell'Auser Michele Mangano alla vicepresidente di CSVnet Francesca Danese, intervistata da Redattore Sociale - anche l'Osservatorio sul volontariato sembra ormai prossimo alla chiusura.
Dopo la conferenza europea del volontariato - organizzata su un'isola di Venezia difficilmente raggiungibile - e mentre il Ministero istituisce la "Cabina di regia del terzo settore" per compensare il vuoto lasciato dall'Agenzia, sembra che alcune anime del Forum nazionale del terzo settore non siano più disposto a subire senza una forte reazione politica i tagli e gli effetti della "spending review".
Anche se manca ancora una comunicazione ufficiale, pare che il Forum - dopo una lunga e articolata discussione - si aarrivato alla sofferta decisione: rinunciare (e respingere) la conferenza nazionale dell'Aquila e organizzare in parallelo un appuntamento sul colle Aventino.