Data di pubblicazione dell'appello: 19/06/2012 - Status dell'appello: aperto
Dal 14 al 21 luglio, a Lampedusa 75 attivisti e simpatizzanti di Amnesty International da 20 paesi diversi si confrontano sul tema dell'immigrazione e delle violazioni dei diritti umani alle frontiere dell'Europa, un'esperienza unica di formazione, attivismo e solidarietà. Firma il nostro appello e segui la diretta da Lampedusa! Su Twitter segui #SOSeurope

Nonostante le prove sostanziali e di pubblico dominio sul fatto che migranti, rifugiati e richiedenti asilo siano ancora soggetti a gravi abusi dei diritti umani in Libia, il 3 aprile 2012, l'Italia ha firmato un nuovo accordo sul controllo dell'immigrazione con questo paese.

Amnesty International ha ripetutamente chiesto alle autorità italiane di rendere pubblico il contenuto dell'accordo, ma queste richieste non hanno avuto seguito. A seguito della pressione pubblica di Amnesty International e dell'impegno di un giornalista de La Stampa, il testo dell'accordo è trapelato e solleva in effetti profonde preoccupazioni: l'Italia continua a chiedere supporto alla Libia per fermare le partenze dei migranti e si impegna a fornire strumenti per i controlli  delle frontiere libiche, chiudendo un occhio sulle gravi violazioni che migranti e rifugiati subiscono in Libia. Gli accordi non contengono alcuna salvaguardia concreta per i diritti umani né meccanismi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
 
Nel febbraio 2012, la prassi dei respingimenti in mare attuata in precedenza dall'Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani nel caso Hirsi Jamaa e altri c. Italia e il governo italiano si è pubblicamente impegnato a dare attuazione alla sentenza.
 
Dopo la diffusione pubblica del contenuto degli accordi del 3 aprile e il lancio di questo appello, alcuni esponenti del governo hanno dichiarato pubblicamente che i "respingimenti" non sono nell'agenda dell'esecutivo, per la prima volta rigettando pubblicamente questa prassi: è un risultato molto importante, ma è ora essenziale tenere alta l'attenzione affinché il Ministero dell'Interno agisca coerentemente mettendo da parte gli accordi conclusi in Libia!

Scrivi al ministro dell'Interno italiano, chiedendole di proteggere i diritti di migranti, rifugiati e richiedenti asilo.
 
Testo dell'appello

Anna Maria Cancellieri
Ministro dell'Interno
Palazzo Viminale, Via Agostino Depretis 1
00184 Roma - Italia
Email: caposegreteria.ministro@interno.it
Fax: +39 06 46549832; +39 06 46549467; +39 06 4741717

Egregio ministro,
 
sono un simpatizzante di Amnesty International, l'Organizzazione non governativa che dal 1961 agisce in difesa dei diritti umani, ovunque nel mondo vengano violati.

Sono preoccupato per l'accordo tra Italia e Libia sul controllo dell'immigrazione concluso nell'aprile 2012. Il testo dell'accordo - non reso pubblico dalle parti contraenti, ma recentemente trapelato sulla stampa - conferma il fatto che l'Italia ha ripreso la cooperazione bilaterale con la Libia sul controllo dell'immigrazione, mettendo migranti, rifugiati e richiedenti asilo a rischio di gravi violazioni e abusi dei diritti umani.
 
L'accordo è stato concluso, nonostante le informazioni disponibili indicassero che erano in corso diffuse violazioni dei diritti umani nei confronti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati in Libia e nonostante il fatto che non ci siano ancora disposizioni vigenti per il riconoscimento dello status di rifugiato in questo paese. Le ricordo, a tal proposito, la sentenza del febbraio 2012 della Corte europea dei diritti umani sul caso Hirsi Jamaa e altri c. Italia, che il Suo governo si è pubblicamente impegnato a rispettare.
 
Sono preoccupato per l'impatto che la cooperazione con la Libia sul controllo dell'immigrazione ha su migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Italia e per il fatto che, in mancanza di ogni controllo sulle prassi di tale cooperazione, gli abusi possano restare impuniti.
 
La esorto a fare in modo che le politiche e le prassi di controllo dell'immigrazione in Italia non provochino, contribuiscono o traggano beneficio da violazioni dei diritti umani.
 
Chiedo quindi al governo italiano, immediatamente, di:
   
mettere da parte eventuali accordi esistenti in materia di controllo dell'immigrazione con la Libia;
   
rendere pubblici tutti gli accordi sul controllo dell'immigrazione negoziati con la Libia o con qualsiasi altro paese;
   
rendere noti i dettagli dei progetti di cooperazione con la Libia passati e presenti, compresi quelli finanziati dall'Unione europea, nonché le informazioni sulla fornitura ufficiale di risorse, personale e attrezzature;
   
impegnarsi a stipulare ulteriori accordi sul controllo dell'immigrazione con la Libia solo dopo che la Libia dimostri di rispettare e proteggere i diritti umani di rifugiati, richiedenti asilo e migranti e che metta in atto un adeguato sistema di esame e riconoscimento delle domande di protezione internazionale.

La ringraziamo per la Sua attenzione.
 
(11.55 KB)Scarica l'appello! (11.55 KB)
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/6%252Fc%252F6%252FD.d1a180da707c4bd5ffb1/P/BLOB%3AID%3D5757

(801.93 KB) Leggi il rapporto in italiano "S.O.S. EUROPE: il costo umano del controllo dell'immigrazione" (801.93 KB)
http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/f%252Fe%252F5%252FD.0ebaeba45df6a2fe8f1f/P/BLOB%3AID%3D5757

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni