Medici con l'Africa Cuamm si mobilita per vedere garantita la possibilità di realizzare programmi di  assistenza sanitaria nei paesi in via di sviluppo attraverso l'indispensabile strumento dell'aspettativa al personale impiegato nei progetti di cooperazione.

Il drastico taglio delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo per la
cooperazione internazionale avvenuto in sede di legge di bilancio per l'esercizio
corrente ha, di fatto, cancellato le iniziative a dono realizzate,nell'ambito
della Legge n. 49/1987, dalle Organizzazioni Non Governative. Non solo.L'assoluta
mancanza di fondi sta spazzando via in particolare i programmi di assistenza
sanitaria, anche quelli totalmente finanziati dalle varie ONG, come Medici con
l'Africa Cuamm.

Non ci sono le risorse, seppur minime, per garantire ai cooperanti,
medici e paramedici, l'aspettativa dalle strutture sanitarie pubbliche di
appartenenza.20.000 euro, in media, all'anno, garantirebbero ad un
professionista sanitario la copertura degli oneri assicurativi, previdenziali e
assistenziali senza gravare sulla propria azienda sanitaria di appartenenza.
Lanciamo un appello pressante e urgente al Ministro degli Esteri e al Ministro per la
cooperazione internazionale affinché siano subito allocati alla Direzione
Generale per la Cooperazione allo Sviluppo almeno 2 milioni di euro per garantire le
aspettative (un centinaio circa) della cooperazione sanitaria internazionale
realizzata dalle ONG.

La salute è un diritto di tutti, non facciamolo morire!Le recenti statistiche dell'OCSE-DAC (www.oecd.org) registrano un aumento dell'APS
(Aiuto Pubblico allo Sviluppo) dell'Italia, che passerebbe dallo 0,15% del 2010
allo 0,19% del 2011. Ma è sola cosmesi! Nel sesto Rapporto Aidwatch
(www.concordeurope.org) che fotografa ogni anno la cooperazione allo sviluppo
dell'Unione Europea e dei singoli Paesi europei emerge con evidenza come la realtà
sia un'altra. Se si tolgono gli aiuti bilaterali riguardanti le spese relative ai
rifugiati (circa il 30%) e quelli per la remissione di debiti ormai inesigibili
(circa il 35%) l'APS si riduce drasticamente ad uno scandaloso 0,13% del PIL,
percentuale da anni mai così bassa. I fondi per la cooperazione internazionale del
Ministero degli Affari Esteri sono crollati da circa 700 milioni di euro nel 2008 a
quasi 90 milioni di euro nel 2011. Una riduzione drammatica, ancora più eclatante se
raffrontata al comportamento di altri paesi (tra cui Gran Bretagna, Belgio, Olanda e
Finlandia) che hanno mantenuto lo stanziamento al di sopra dello 0,5 del PIL, tenendo
fede agli impegni assunti.

Il recente Documento triennale di Programmazione Economica e Finanziaria (aprile
2012) impegna l'Italia ad allinearsi nuovamente agli obiettivi concordati a
livello internazionale in modo graduale e in particolare aumentando almeno del 10%
gli stanziamenti dal 2013 usando come anno di riferimento il 2011. Si tratterebbe di un piccolo passo del nostro paese nella giusta direzione pur rimanendo ben al di sotto degli standard internazionali.
 
La cooperazione internazionale ha comunque bisogno di molto di più.
Non può essere giusto un mondo dove le differenze continuano ad essere scandalose,
specie in ambito sanitario! Le mamme che continuano a morire di parto e i neonati che
non riescono a sopravvivere sono ancora tantissimi (mortalità materna e
infantile). Un futuro di civiltà, più umano per tutti, deve rimanere un dovere etico
di giustizia e di solidarietà.

Ma è anche miopia. La cooperazione allo sviluppo non e` un 'di più' o un optional, che
può essere ridotto o cancellato in tempi di difficoltà e di crisi, ma al contrario
rappresenta una grande opportunità per favorire il loro superamento e la ripresa
della crescita globale. È anche un modo lungimirante per tutelare gli interessi del
nostro paese.

Aiutare il continente a noi più vicino, l'Africa, ad uscire dalla povertà, sostenere le speranze delle rivoluzioni del Mediterraneo, oltre ad un dovere etico di convivenza umana, rappresenta anche un possibile futuro di rapporti con un continente di un miliardo di persone, per lo più giovani, che sta rapidamente costruendosi come comunità economica, con un sistema di infrastrutture continentale e con un attivo protagonismo dei governi, delle istituzioni regionali e locali e della società civile.

Ufficio Stampa
Medici con l'Africa Cuamm
t. 049.8751279
c. 340.6920505
www.mediciconlafrica.org

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