Le applicazioni di smartphone e tablet al servizio dei disabili E c'è chi ha fatto il tedoforo a Londra con cane guida e iPhone.

BRUNO RUFFILLI

Per amore, solo per amore: così sono state concepite app come ioParlo, Proloquo2Go, Audiolabels e mille altre. Servono per aiutare chi ha difficoltà a comunicare, vedere, udire o apprendere usando smartphone e tablet. Nelle note di Vocal Slides si legge ad esempio: «È un'applicazione nata dall'idea di un genitore il cui figlio soffre di autismo. Questa applicazione non cura l'autismo, ma ha il preciso scopo di creare tra padre e figlio del gioco sufficiente ad invogliare il figlio a comunicare».-

L'app (per Android) è semplice da usare: basta toccare le immagini e il telefonino riproduce un suono o una parola associati in precedenza. Così chi ha difficoltà a esprimersi verbalmente può finalmente parlare.

Una voce nuova Soffrono di autismo tra le 5 e le 50 persone su diecimila; molto più rara è la Sindrome di Cornelia de Lange, stimata in un caso ogni 10-20 mila nati (circa 50 nuovi nati l'anno in Italia). I pazienti, oltre a una serie di malformazioni fisiche, hanno spesso gravi difficoltà di apprendimento e comunicazione. Come Lorenzo, da poco maggiorenne, che non parla affatto, ma lo scorso anno ha superato l'esame di terza media presentando una tesina al computer. E se ha qualcosa da dire usa un iPad, dove ha circa 200 parole per tutte le occasioni. Anche per la gioia: «Per la cena con i suoi compagni della squadra di basket gli abbiamo inserito il simbolo dell'urlo che fanno prima della partita, e durante la serata lo ha usato più volte, era molto contento», racconta la madre Simona, che con il marito ha fondato l'Associazione Cornelia De Lange. Insieme hanno partecipato alla fase di sperimentazione di TTalk_Aac, un'app appena uscita sullo Store Apple.

Il funzionamento, basato sulla Comunicazione Aumentativa e Alternativa, è simile a Vocal Slides, ma qui ai simboli si può associare qualsiasi voce: Lorenzo ha scelto quella del padre. «Apparecchi con caratteristiche analoghe esistono da tempo, ma sono ingombranti e pesanti, hanno batterie che durano poco e costano parecchio», spiega Simona. Così quelli che per molti sono gadget di lusso per altri possono diventare ausili utilissimi e perfino economici per superare una disabilità.

Ritrovare la vista Qualche mese fa, Stevie Wonder interruppe un concerto per tributare un omaggio a Steve Jobs, ormai prossimo alla fine: «La sua azienda è stata la prima a realizzare una tecnologia accessibile a tutti senza dire: "Questo è per i ciechi, questo è per i sordi". È nella struttura stessa degli apparecchi, ci sono settaggi che ti permettono di usare queste funzioni o no». Il musicista americano, non vedente dalla nascita, si riferiva alla funzione VoiceOver, in cui una voce legge tutto quello che appare sul display, descrivendo scritte sui pulsanti, testi, link, o alla possibilità di impostare allarmi visivi anziché sonori per i deboli di udito. Windows e Android offrono soluzioni simili, anche se non altrettanto semplici da configurare e usare. La vera svolta arriverà quando sarà possibile fare a meno di tastiera e mouse: già oggi smartphone come il Samsung Galaxy SIII sono controllabili interamente con la voce, tuttavia la precisione e l'integrazione del sistema non sono ancora perfette. Siri, l'assistente vocale di Apple, sarà disponibile in italiano entro l'anno per iPhone e iPad, mentre la nuova versione di Os x (attesa entro una decina di giorni) consentirà di dettare mail e testi direttamente al Mac, senza software aggiuntivi.

Poi esistono le app come Colorid, che descrive i colori per i daltonici, o DigitEyes con cui creare etichette personalizzate da applicare sugli oggetti: l'iPhone le riconosce e le legge ad alta voce. Ci sono migliaia di audiolibri in tutte le lingue, e per chi vede bene ma ha problemi di mobilità, MagicReader consente di sfogliare le pagine degli ebook solo voltando la testa.

In movimento Se in casa è possibile adottare diverse strategie per cercare di far fronte a una disabilità, fuori la sfida è più difficile. Anche qui, però, le app possono aiutare: per Android c'è OnTheBus, che informa sui mezzi di trasporto con accesso per disabili in diverse città del mondo, tra cui Roma. SvegliaTreno avvisa quando si è in arrivo alla stazione giusta, MyDisabledGo London è una guida alla capitale inglese pensata per chi si muove in carrozzella. Interessante anche AudioLabels, per leggere i codici a barre o Qr: ottima al supermercato per capire cosa si sta comprando e quanto costa, specie insieme a MoneyReader, che riconosce le banconote (in diverse valute) e legge ad alta voce il loro valore. Tutte per iPhone: se l'iPad vince in casa o a scuola perché lo schermo grande lo rende più semplice da usare, in movimento serve un apparecchio che possa stare in tasca. Anche in quella dei calzoncini di Simon Wheatcroft, maratoneta inglese che qualche giorno fa ha portato per un breve tratto la fiaccola dei Giochi nella sua corsa verso Londra. È cieco, si allena con un iPhone e un cane guida: le sue Olimpiadi le ha già vinte, con l'amore e con la passione.

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