I provvedimenti nell'ambito delle indagini sulla Fondazione Maugeri che nell'aprile scorso avevano portato in carcere cinque persone fra cui Daccò, il faccendiere delle vacanze pagate a Formigoni.

Nel mirino anche lo yacht usato dal governatore e mille bottiglie di vino pregiato per 300mila euro.

di EMILIO RANDACIO

Sono in corso da parte della Polizia giudiziaria della Procura di Milano sequestri di beni immobili e quote di società italiane ed estere per oltre 60 milioni di euro nell'ambito dell'inchiesta sul caso Maugeri. I beni sono stati sequestrati alle cinque persone arrestate lo scorso aprile: fra loro c'è anche Pierangelo Daccò, il faccendiere vicino a Comunione e liberazione che avrebbe pagato le vacanze del governatore lombardo Roberto Formigoni.

Fra i beni figurano anche ville, hotel, quote di alcune società italiane ed estere e Amerika, il lussuoso fuoribordo Ferretti Navetta 33 prestato da Daccò al governatore Formigoni per le sue vacanze. L'imbarcazione è attualmente ormeggiata nel porto di Ancona. Nel mirino degli inquirenti anche un migliaiobottiglie di vini pregiati per un valore di acquisto superiore ai 300mila euro, che uno degli indagati aveva depositato presso la cantina del noto ristorante milanese Sadler (estraneo comunque alla vicenda). I provvedimenti sono stati disposti dal gip Vincenzo Tutinelli, il quale ha accolto la richiesta dei pm Luigi Orsi, Laura Pedio, Gaetano Ruta e Antonio Pastore.

Sotto sequestro  anche 50 conti correnti in numerose banche italiane riconducibili
agli indagati: accertamenti sono in corso per procedere al sequestro di altre disponibilità in banche estere. L'inchiesta ipotizza l'esistenza di un'associazione per delinquere transnazionale finalizzata a reati tra cui il riciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita, l'appropriazione indebita pluriaggravata ai danni della Fondazione Maugeri, la frode fiscale, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti.

In particolare le indagini hanno permesso di scoprire oltre 70 milioni di euro di fondi neri all'estero accumulati in alcuni anni. Ricostruiti anche flussi finanziari illecitamente sottratti alla Fondazione Maugeri e transitati nella rete di conti correnti e società estere costituiti anche in Paesi off-shore. Da qui la decisione del sequestro preventivo "del profitto dei reati contestati anche 'per equivalente' laddove non sia possibile reperire le somme direttamente pertinenti il reato".

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